VILLA D’AGRI - Sale a dieci il numero del personale sanitario dell’ospedale di Villa d’Agri risultato positivo al coronavirus dall’inizio dell’emergenza. L’ultimo caso (comunicato ieri mattina dalla task force regionale) è quello di una infermiera di 47 anni di Gallicchio. La donna era una delle poche che non aveva ancora fatto il tampone anche se in realtà usciva da un periodo di quarantena e da diciassette giorni di ferie. Infatti, era a casa dal 17 marzo, il giorno prima che venisse chiuso l’ospedale per gli interventi di sanificazione.
A metà del periodo in cui non è stata al lavoro, la donna aveva avuto delle manifestazioni di tosse sospetta. Tuttavia, lunedì, finite le ferie, è rientrata in servizio e ha fatto il tampone il giorno stesso che è rientrata, durante il turno di lavoro. Peccato, però, che il risultato le sia arrivato quando ormai il turno era finito da tre ore ed era un tampone purtroppo positivo.
Durante l’orario di lavoro, la donna aveva svolto attività di sorveglianza all’ingresso dell’ospedale, misurando la temperatura a chi entrava. Ovviamente, sono stati tracciati tutti i contatti che la 47enne ha avuto in quelle ore (dalle 8 alle 14), anche se come racconta lei stessa, contattata dalla Gazzetta, era bardata come una guerriera. «Ho sempre avuto tutte le protezioni - dice - camice monouso, guanti, mascherina chirurgica e visiera facciale anche quando sono andata in direzione a consegnare dei documenti». La donna ora si trova in quarantena nella sua abitazione di Gallicchio.
Si dice preoccupata per il fatto che vive con il marito, un figlio e l’anziana madre. «Certo , ora sono isolata in una stanza – racconta – ma fino all’altro giorno ero insieme ai miei familiari». Familiari che ora sono tutti in attesa di fare il tampone. Il giorno prima era risultata positiva una sua collega di Viggiano, dopo un lungo iter di accertamenti iniziato a fine marzo. Sono addirittura quattro i tamponi (come riferiamo nell’articolo a parte) a cui la donna (che lavora nel reparto di chirurgia) è stata sottoposta prima di avere l’esito definitivo. Aveva fatto il primo tampone un po’ dopo la scoperta del focolaio della Val d’Agri ed era risultata negativa. Dopo qualche giorno aveva cominciato ad avere i primi sintomi, non si era fidata del primo tampone negativo e si era messa in autoisolamento in attesa di ulteriori accertamenti. Il secondo tampone era risultato dubbio, stesso esito anche per il terzo.
Si è dovuto attendere un altro tampone, il quarto, per avere l’esito definitivo che purtroppo è positivo. È il terzo caso di Covid 19 nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Villa d’Agri. Qui, infatti, erano risultati positivi anche il primario e un’altra infermiera. Intanto, c’è anche una buona notizia che arriva da Francavilla in Sinni. Sono negativi tutti i 40 tamponi eseguiti tra gli ospiti e gli operatori della casa di riposo “Colleverde”, così come sono risultati negativi anche i test fatti sui 13 ospiti e gli 8 operatori della casa di riposo “Villa Mary” a Cersosimo.