POTENZA - Compiuti i 100 anni inizia a mostrare i segni del tempo e richiede interventi. E così dopo le segnalazioni fatte dal Comune a cui si erano rivolti alcuni cittadini allarmati dagli ammaloramenti delle strutture, la Provincia di Potenza vara un piano di interventi per il «Ponte del Pianello» di Muro Lucano, un collegamento strategico tra due aree del paese (anche perché da un lato c’è il locale ospedale) ma anche una costruzione simbolo perché si tratta di uno dei primi ponti in cemento armato realizzati in Italia.
Gli interventi deciso, almeno per il momento non riguarderanno il consolidamento della struttura. I poco meno di 20mila euro stanziati serviranno essenzialmente alle verifiche dello stato del ponte che, per la sua conformazione e la sua ubicazione, richiede l’attività di operai specializzati rocciatori e di un sistema di messa in sicurezza e carro gru.
Il problema è che il cemento, in alcuni punti, si è sgretolato facendo venire alla luce le armature in metallo che ora sono esposte agli agenti atmosferici. All’origine del problema una serie di micro fessurazioni che hanno facilitato l’ingresso di acqua, umidità ed agenti aggressivi, tra cui il sale che vene sparso quando nevica o gela, e che hanno provocato l’ossidazione dei ferri di armatura.
Così, anche se la sede stradale non presenta segni di cedimento e al momento, nonostante la sua storia ultra-secolare, il ponte non desta preoccupazioni per l’immediato, è necessario procedere a una campagna di indagine, prove di laboratorio e prelievi da effettuare sul posto per dare vita a un approfondimento finalizzato a conoscere i dati essenziali sul quale basare lo studio e le verifiche sullo stato attuale della struttura e i probabili interventi da porre in atto.
L’allarme è stato lanciato dal sindaco di Muro Lucano, Giovanni Setaro, che lo scorso 13 febbraio aveva inoltrato una segnalazione alla Provincia. L’ufficio tecnico ha così disposto un primo sopralluogo, che si è però potuto basare essenzialmente solo sull'osservazione a distanza delle strutture, almeno per la parte portante, ma si è notato che «alcuni elementi portanti sono in uno stato di lieve ammaloramento con porzioni di distacco del copri-ferro con esposizione a corrosione delle armature metalliche, nonché stati di degrado di alcune travi soggette alla percolazione di acqua». Ma per capirne di più occorre prelevare campioni di materiale ed è quello che dovranno fare i «rocciatori» ora incaricati dalla provincia.