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La protesta
Salvatore Lovoi
14 Giugno 2019
La Provincia di Potenza vieta il transito ai cicli e motocicli sulle strade di competenza del Lagonegrese. L’ordinanza ha creato un grave stato di disagio a cittadini e sportivi. Dato lo stato di dissesto delle arterie l’ente si è cautelato, per prevenire eventuali contenziosi, interdicendo la circolazione alle due ruote. Dopo le proteste, degli utenti, è stata aggiunta sotto ai segnali la scritta «Escluso i residenti» ma il cartello non ha mitigato i malumori. Tant’è che per lunedì 17 giugno un comitato civico, a Nemoli, ha organizzato un’assemblea per organizzare una protesta civile per rimuovere i divieti e mettere in sicurezza la viabilità.
La rete viaria provinciale, infatti, versa in pessime condizioni e, di recente, per poter disputare una gara ciclistica nazionale: la «Gran Fondo Terùn», gli organizzatori hanno dovuto assumersi tutte le responsabilità del caso.
Mentre attività nascenti, nel settore, e associazioni amatoriali sono ferme al palo o risentono pesantemente del provvedimento restrittivo. Fra queste l’Asd Sirino Bike che conta una cinquantina di iscritti dell’area (con Lagonegro, Latronico, Lauria, Rivello e Trecchina). Così il presidente del sodalizio, Francesco Ferraiuoli, ha lanciato un appello all’Amministrazione Provinciale potentina, e ai sindaci della zona sud, per esprimere le proprie rimostranze e individuare eventuali soluzioni alternative.
L’associazione sportiva dilettantistica, negli ultimi anni, si è resa promotrice di importanti eventi interregionali (tra cui la Mtb Race del Monte Sirino), che hanno richiamato sul territorio numerosi atleti lucani e non, con importanti ricadute socio-economiche e di promozione turistica.
Le misure restrittive, adottate – al di là delle ragioni che le hanno generate – risultano fortemente penalizzanti per i soci (come agli altri praticanti ndr). Il provvedimento inibitorio stride con le recenti politiche di promozione e valorizzazione del comprensorio, portate avanti dalle amministrazioni dei Comuni, attraversati dalle strade provinciali, su tutte l’attrattore della «Ciclovia Lagonegro-Rotonda», in avanzata fase di realizzazione e raggiungibile soltanto attraverso le rotabili succitate – scrive Ferraiuoli.
Per questi e altri buoni motivi, la Sirino Bike, ha chiesto al presidente, Guarino, la rimozione immediata dei segnali di divieto perché costituiscono un ostacolo non solo al perseguimento della pratica sportiva, degli associati, ma anche agli obiettivi di sviluppo dell’hinterland.
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