Potenza, protesta ristoratori tra bicchieri di prosecco, musica e ironia
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Sanitopoli in Basilicata
Massimiliano Scagliarini
08 Luglio 2018
BARI - C’era un medico di Potenza, Vincenzo La Regina, che nel 2013 si era candidato alle Regionali in una lista riconducibile al governatore Marcello Pittella. E che aspirava a un posto da direttore sanitario «in Puglia, in Basilicata o in Calabria». La Procura di Matera ha valorizzato questo episodio (che di per sé non ha valenza penale) per dimostrare come, al centro di tutto, ci fosse Pietro Quinto. È a lui che La Regina si rivolge nell’aprile 2017 per ottenere ciò che la politica non gli ha concesso, evidentemente - annota il gip - «individuandolo non solo come soggetto influente nella sanità, lucana e non, ma anche come fiduciario dell’attuale governatore». La risposta di Quinto è che bisogna rivolgersi «a Marcello», perché lui - Quinto - «nulla fa se non con il placet di Pittella»: lui «lo coinvolge sempre».
Il ruolo di regista del governatore lucano emerge, a giudizio degli investigatori, in tutte le scelte della sanità. Ad esempio nel concorso per un dirigente amministrativo per il Crob di Lagonegro, vinto da Lucia Esposito, ex senatore del Pd, «persona molto vicina - secondo il gip - al governatore campano De Luca», in quanto ex consigliera regionale e responsabile . Un altro concorso che - secondo l’accusa - potrebbe avere più vincitori, perché la Esposito sarebbe in procinto di approdare per mobilità a Salerno. «Il problema è questo, che Marcello ha detto che c’è un’esigenza qua», dice in una intercettazione il presidente della commissione esaminatrice Giovanni Chiarelli (finito ai domiciliari): ovvero, oltre la Esposito, anche una dirigente del ministero della Salute, Maria Carmela Varasano, anche lei probabilmente interessata a un posto fuori regione, lasciando così il posto a una collaboratrice amministrativa già in servizio presso lo stesso Crob.
Ma l’apice si sfiora per il concorso a 9 posti di impiegato per le categorie protette. Ed è Maria Benedetto, direttore amministrativo dell’Asm, che il 9 maggio 2017 si sfoga con la sua segretaria: «Ci sono un paio di casi proprio non recuperabili, uno è bianco». E «quelli in verde... strisce verdi... sono... Pittella». La Benedetto è chiamata a mediare tra i risultati veri del concorso e le varie raccomandazioni, che impongono di intervenire sulle graduatorie: «Questo non è un grande problema... il problema è questo, è questo, pure questo è... Per esempio uno di questi con questo aumenta, però se io questo lo devo far salire o se questo». Tanto che alla fine la donna è costretta a chiedere direttive a Quinto: «Mi spieghi tu quale... In che condizione mi trovo... vedi non è proprio una fotografìa». È proprio per questo, probabilmente, che la Benedetto viene convocata a casa di Pittella, a Lauria, «per ricevere direttive direttamente dal governatore in merito ai soggetti da lui raccomandati», scrive il gip. «Io Lauria non so manco dove sta. Io non sono mai andata», dice la Benedetto. Poi però l’incontro si tiene, e Quinto vuole sapere come è andato. «Quindi ieri tutto a posto, no?». «Sì, poi ti spiego nel dettaglio». «Sì, ma dico... ma c’era pure lui, no?». «Sì, sì, sì», «Ma tutto tranquillo o ha detto...». «Qualche... qualche correttivo, insomma». «Sì sì sì, però già andava bene più o meno?». «Più o meno sì».
m.s.
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