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Traffico di droga dal Marocco
13 arresti in Basilicata e Puglia

 
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Traffico di droga dal Marocco16 arresti in Basilicata e Puglia

Una volante della polizia

La droga, proveniente dal Marocco, seguiva le rotte di Spagna e Francia. L'organizzazione operava principalmente tra Potenza e Matera ma con ramificazione anche in Puglia

Mercoledì 09 Maggio 2018, 09:15

16:32

Si rifornivano di droga, in particolare hascisc e cocaina, dal Marocco - da cui provenivano ingenti quantità di stupefacenti - per poi rivenderla in tutta la Basilicata e in alcune zone della Puglia attraverso una fitta rete di pusher e sulla base di un’organizzazione strutturata che non aveva contatti con clan mafiosi delle regioni limitrofe, ma che gestiva direttamente acquisti e vendite, anche imponendo il controllo del territorio con minacce, estorsioni e attentati dinamitardi.

INDAGINI DOPO ALCUNI ATTENTATI - I particolari delle indagini della Polizia di Potenza a Matera - che hanno portato a 17 misure cautelari, di cui undici in carcere, due ai domiciliari, due obblighi di dimora a Matera e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria - sono stati illustrati stamani, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa. Le indagini sono partite da alcuni attentati dinamitardi avvenuti tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016 contro degli esercizi commerciali di Matera. Del gruppo facevano parte alcune persone di origine marocchina che sfruttavano i contatti in patria per rifornirsi di droga, trasportata in Italia attraverso le rotte internazionali del narcotraffico (da Spagna e Francia, e in alcuni casi dalla Svizzera, dove negli scorsi mesi è stato arrestato uno dei corrieri con cinque chili di eroina).

FINO A UNA TONNELLATA - I quantitativi di droga scoperta durante le indagini - svolte dalla Polizia e coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza - arrivavano fino a una tonnellata, a cui si sono aggiunte armi ed esplosivi: sono state ritrovate anche banconote false, e un’attività estorsiva nei confronti di esercizi commerciali del materano. I «raid» venivano compiuti anche per imporre il controllo del territorio da parte del gruppo, e grazie alle attività di monitoraggio, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato sventato di recente un attentato.

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