TARANTO - «In agricoltura proprio perché ci troviamo spesso di fronte a lavori particolarmente pesanti, svolti anche in condizioni climatiche avverse, come ad esempio il forte caldo e, durante l’inverno, giornate molto fredde e piovose, è indispensabile porre particolare attenzione alla sorveglianza sanitaria prevista per legge».
Lo sottolinea il segretario generale di Taranto della Uila Uil, Antonio Trenta, commentando il caso della morte di una bracciante agricola di 39 anni di Bernalda (Matera), Giuseppina Spagnoletti, colta da un malore giovedì scorso mentre era al lavoro in un’azienda agricola nelle campagne di Ginosa (Taranto).
Il magistrato inquirente, Giorgia Villa, ha disposto l'autopsia e ha iscritto nel registro degli indagati il titolare dell’azienda agricola che si estende tra la Basilicata e il tarantino. Pare, peraltro, che la donna soffrisse di patologie cardiache. «Più volte - aggiunge Trenta - la Uila Uil ha denunciato l’assenza di visite mediche per i lavoratori dei campi o comunque la superficialità con la quale esse vengono effettuate. Ci sembra assurdo non prevedere un elettrocardiogramma per chi lavora in queste condizioni». Domani, intanto, tornerà a riunirsi nella Prefettura di Taranto la cabina di regia per la sicurezza nelle campagne e il lavoro nero in agricoltura, a cui parteciperà anche la Uila Uil.
PRC: FARE LUCE E GIUSTIZIA - «Chiediamo alla Procura di fare luce e giustizia presto e con determinazione sulla triste vicenda. Bisogna rafforzare i controlli su imprenditori agricoli, contro la barbarie delle cattive condizioni di lavoro nei campi della nostra regione, regno incontrastato di criminalità e lavoro nero, pericoloso e sottopagato». E’ quanto chiede la Federazione di Taranto del Partito della Rifondazione Comunista riferendosi alla morte di una bracciante agricola di 39 anni di Bernalda (Matera), Giuseppina Spagnoletti, colta da un malore giovedì scorso mentre era al lavoro in un’azienda agricola nelle campagne di Ginosa (Taranto).
«In un paese normale - sottolinea Rifondazione - la priorità dovrebbe essere data alla tutela della vita di ogni essere umano e, quando la normalità della vita lavorativa diventa pericolosa, addirittura mortale, la politica e le istituzioni dovrebbe prendere provvedimenti. Dopo Abdullah Mohamed, Paola Clemente e Arcangelo De Marco, dobbiamo purtroppo aggiungere ancora una vittima nelle campagne pugliesi, Giuseppina Spagnoletti. A la famiglia va tutta la solidarietà e disponibilità a qualsiasi forma di sostegno».
Inoltre, la morte «dei due operai di Lucca e del lavoratore di Bergamo - conclude la Federazione di Taranto - testimoniano l’insostenibilità e la precarizzazione delle condizioni di lavoro nel nostro Paese. Non siamo di fronte a fatalità».