BARI - Un gruppo di giovani ricercatori della sezione di nefrologia dell’Università di Bari ha dimostrato che si può proteggere il rene dai danni provocati dall’insufficienza renale acuta con l’utilizzo di un nuovo farmaco, il C1-inibitore ricombinante, bloccando in maniera efficace il sistema del Complemento.
La ricerca - a cura di Giuseppe Castellano e Angelica Intini, guidati dal prof.Loreto Gesualdo - è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista 'American Journal of Transplantation' ed apre - secondo l’Università - nuovi orizzonti per la terapia dell’insufficienza renale acuta e per la protezione del rene trapiantato.
Grazie all’utilizzo del C1-inibitore - secondo la ricerca - è preservata la produzione di una proteina chiave, denominata Klotho, dal nome di una delle tre Moire (o Parche), le tre divinità che presiedevano al destino dell’uomo nella mitologia greca. Klotho è fondamentale per proteggere il rene dall’invecchiamento precoce, regolando le funzioni dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso centrale.
L’insufficienza renale rappresenta un’emergenza globale e i pazienti affetti da questa malattia sono in crescita in tutto il mondo. In particolare, l’insufficienza renale acuta porta a un rapido peggioramento delle funzioni del rene e può determinare l'inizio della dialisi.