ROMA - Da ministro delle Politiche agricole e forestali nel governo Amato a ministro dell'Ambiente nel governo Prodi. Se si vuole, un passaggio coerente quello di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Federazione dei Verdi. Nato a Salerno il 13 marzo 1959, laureato in Giurisprudenza, giornalista pubblicista (collabora con numerose riviste, radio ed è stato conduttore di numerosi programmi su tv regionali e circuiti nazionali), eletto a Napoli nel collegio divenuto il più «verde» d'Italia, fondatore dei Verdi italiani negli anni '80, è stato membro della Commissione Giustizia della Camera e presidente della Commissione Agricoltura.
Inizia la sua attività politica al liceo classico di Salerno con i movimenti nonviolenti e radicali; nell'82 fonda un Centro Giuridico di Denuncia a tutela dei consumatori e l'Associazione di protezione civile «Vigilanza Verde». Nell'85 è uno dei primi consiglieri comunali dei Verdi nel Sud (a Salerno) e nell'87 è assessore della prima giunta rosso-verde di Salerno (alleanza che ad onor del vero dura ancora oggi da 15 anni). Nell'89 è coordinatore dei Verdi Europei, poi consigliere regionale della Campania, dal '92 consigliere comunale di Napoli e deputato. Nel 1993 ha creato l'osservatorio «Watchdog». Negli anni Novanta ha fondato l'Osservatorio contro la Corruzione e, in quegli stessi anni, a New York, nel Palazzo ONU, è tra i fondatori dell'International Council for Local Environmental Initiatives.
Ambientalista e federalista doc, è stato sostenitore dei referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti, legge Reale, caccia, nucleare, e delle campagne contro la pena di morte, contro la fame nel mondo e per i diritti civili.
Impegnato nella battaglia in difesa dell'ambiente, nella tutela e difesa dei consumatori, sui temi delle garanzie, della lotta alla malavita organizzata e alla corruzione. Ha promosso la prima indagine conoscitiva sugli Ogm, sui mangimi, sul patrimonio forestale, sulla pesca e sull'acquacoltura. Portano la sua firma le leggi contro il maltrattamento degli animali, sulla riforma dei consorzi agrari, sull'imprenditoria giovanile, sulla tutela dell'origine dell'olio di oliva prodotto in Italia, sulla riforma dopo 50 anni dell'agricoltura, della pesca e delle foreste.
Primo esponente dei Verdi a livello internazionale a ricoprire l'incarico di ministro dell'Agricoltura, ha varato la riforma dell'agricoltura italiana (Legge di Orientamento sull'Agricoltura) e condotto le battaglie contro gli Ogm (applicando coerentemente il principio di precauzione e bloccando l'ingresso in Italia degli Ogm in agricoltura, pur aumentando i fondi per la ricerca in laboratorio e in aree confinate) e per la sicurezza dei cittadini nell'emergenza di mucca pazza.
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