BARI - «Ringrazio il presidente Paparesta per l'opportunità di allenare una squadra di prima fascia. Ringrazio il tecnico che mi ha preceduto, Davide Nicola, che lascia la squadra al quinto posto. Bisogna cambiare mentalità e modo di gioco, per puntare a vincere il campionato. Il mio è un calcio bello, aggressivo e un poco rischioso: mi assumo le mie responsabilità": così si è presentato al San Nicola il neotecnico del Bari, Andrea Camplone, indicando subito che ci saranno novità tattiche.
«Il mercato? Siamo carenti in difesa a sinistra, perchè Del Grosso è out. Poi ho chiesto una mezzala di gamba», ha puntualizzato Camplone. «Non mi aspettavo tutti questi tifosi - ha aggiunto - per il nostro arrivo. Il tifoso paga per lo spettacolo e noi dobbiamo offrire calcio e spettacolo. C'è una situazione mentale da sbloccare: dobbiamo lavorare molto sulla testa, perchè ho tanti giocatori di qualità. Su questo lavorerò in questi giorni di ritiro: dopo il Cagliari abbiamo la rosa più competitiva del campionato».
«Dobbiamo fare in fretta a inculcare una nuova filosofia di gioco - ha argomentato - ma l’importante è che ci sia una apertura mentale. Lo schema? Sono nato con il 4-3-3. Con questo modulo ho avuto tante soddisfazioni, ma non c'è un ricetta ben precisa, contano i giocatori ai posti giusti. Maniero? Importante come Rosina, De Luca e Boateng. Le punte fanno vincere le partite. Il problema del Bari? C'era poco collettivo, il gioco si basava molto sui singoli. Ora prima ci deve essere il collettivo. Un attaccante mi deve toccare duecento palloni...».
Lo staff tecnico di Camplone sarà completato da Giacomo Dicara, allenatore in seconda; Pasquale Domenico Rocco, collaboratore di campo; Salvatore Lalinga il preparatore atletico; Marco Onesti, preparatore dei portieri. Restano nel gruppo di collaboratori anche Giovanni Loseto e Salvo Acello, già presenti con Nicola.