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Scamarcio alla Regione Puglia: «Ho scoperto la grandezza di Moro»

 
graziana capurso

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Aldo Moro

Ispirato dalle iniziative del Consiglio della Regione Puglia su figure chiave della storia del Novecento come Aldo Moro, Di Vagno, Di Vittorio e Salvemini, l'attore ha incentrato una serie di progetti che si impegnano ad attualizzarne la memoria storica, anche attraverso l'informazione e la formazione nelle scuole

Martedì 04 Agosto 2020, 12:57

Aldo Moro e Riccardo Scamarcio. Due pugliesi. Il primo protagonista e martire indiscusso della storia del '900, l'altro popolare attore nazionale o ormai di fama internazionale che si è costruito da solo, cos’avranno mai in comune? Un progetto, quello di coniugare al di là del tempo e dello spazio cinema, teatro e istituzioni per valorizzare il pensiero e il sacrificio del celebre statista di Maglie che da 42 anni è in attesa di verità. Da qui nasce nell'attore l'idea di realizzare una sorta di «sogno artistico». Scamarcio ispirato dalle iniziative del Consiglio della Regione Puglia su figure chiave della storia del Novecento come Aldo Moro, Di Vagno, Di Vittorio e Salvemini, ha incentrato una serie di progetti che si impegnano ad attualizzarne la memoria storica, anche attraverso l'informazione e la formazione nelle scuole. E così è nato un cammino di studio e ricerca.

Il primo passo si è concretizzato in un incontro tenuto ieri nella sala del Consiglio regionale davanti a decine di giovani studenti e docenti per parlare del pensiero e della persona di Moro. Presente anche il presidente Mario Loizzo, che ha sottolineato «l'importanza di fornire strumenti per combattere l’imbarbarimento culturale al quale assistiamo quotidianamente, fatto di violenza, odio e prevaricazione nei confronti dei più deboli». «Solo attraverso la scuola possiamo educare i giovani cittadini all’onestà, alla tolleranza e al rispetto», ha detto. L’on. Gero Grassi, proponente della commissione bicamerale d’inchiesta Moro 2 e coordinatore delle iniziative consiliari ha ribadito con forza quanto «sia necessario continuare a scuotere le coscienze per non dimenticare un pezzo di storia che ha segnato l'Italia, cambiandola per sempre».

Quando Aldo Moro veniva ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio del 1978, Riccardo Scamarcio non era ancora nato: «Negli anni ho sentito il bisogno di conoscere meglio la figura di questo gigante della politica, visto che lo ammetto, quando andavo a scuola non ero uno studente modello», ha dichiarato davanti alla platea dei giovani uditori.

«Il concetto della figura umana introdotto e voluto da Moro nella Costituzione italiana è quasi l'emblema del pensiero dell'ex presidente del Consiglio, un vero e proprio umanista che vedeva nel diritto l'opportunità per costruire una società che si preoccupa dello sviluppo interiore e spirituale delle persone». «La sua grandezza - ha aggiunto - è stata cercare di interpretare, in maniera piuttosto sofisticata, un Paese complesso come l’Italia di quegli anni, partendo sempre dal concetto di umanità».

Scamarcio ha poi ricordato come il mestiere dell’attore e quello del politico siano collegati da profonde analogie. «Per anni la cinematografia si è occupata di politica, oggi purtroppo questa abitudine si è persa, ma il cinema è rappresentazione di quanto accade nel mondo, quindi anche della politica e del suo racconto».

E chissà se, in un prossimo futuro, da questa «fascinazione» non possa sfociare un nuovo progetto per il grande schermo. «Al momento non ho in mente di portare nulla a livello cinematografico legato all'ex presidente del Consiglio, ma qualcosa la farò - assicura l'attore di Andria - più che altro, questo, è un modo per accendere i riflettori sul pensiero di Aldo Moro. Io personalmente sto facendo una ricerca per capire se riesco a fare qualcosa magari anche a teatro, però si vedrà».

Le iniziative del Consiglio regionale su Moro, coordinate dall’on. Grassi, sono parte di un’ampia proposta storico-culturale sulla memoria e l'identità pugliese a cura dell'Ipsaic, con la collaborazione della Direzione scolastica regionale, della Biblioteca del Consiglio regionale e dell'Istituto Nazionale Parri. Nel prossimo anno scolastico sono previsti seminari sulla figura degli economisti Antonio De Viti De Marco e Giovanni Carano Donvito (il cui archivio, di valore nazionale, è stato donato a febbraio all'Ipsaic) e del pedagogista e teorico della non violenza Giovanni Modugno.

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