Certo, tutto questo da solo non spiegherebbe gli 1,2 milioni di turisti (in maggioranza inglesi) che ogni anno scelgono l’isola, cui si aggiungono altre 500mila presenze dovute al traffico crociere (il waterfront della capitale è un esempio di architettura che molte città pugliesi potrebbero seguire). E allora mettiamoci pure i 4 casinò dell’isola (tra cui una sede del casinò di Venezia, sul fronte del porto di Vittoriosa) ed il turismo medico (chirurgia estetica, cure dentarie, trapianto dei capelli, chirurgia cardiaca complessa, protesi all’anca), ma anche i corsi di lingue: a Malta la seconda lingua è l’inglese - ma l’italiano, grazie alla tv, lo parlano tutti - e dunque l’isola si propone come destinazione alternativa ai viaggi-studio in Gran Bretagna.
Costa meno, ed è più sicura: scordatevi la metropolitana londinese (a Malta non c’è nemmeno il treno: non ne hanno bisogno), ma si può girare tranquillamente a piedi, a tutte le ore. I legami di Malta con l’Italia sono fortissimi. E la politica turistica del governo, che dal 2008 ha adottato l’euro senza contraccolpi sui prezzi, mira a sviluppare i collegamenti grazie anche alle low-cost: oltre a Bari gli irlandesi di Ryanair volano a Pisa, Trapani e Treviso. Il trisettimanale da Palese (martedì, giovedì e sabato alle 17,40, ritorno da Malta alle 19,25) attira su Bari anche viaggiatori da Campania e Calabria, ma pare che siano sempre di più anche i maltesi che decidono di visitare la Puglia. Una sorpresa nella sorpresa.
MASSIMILIANO SCAGLIARINI