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Maxi truffa all’Europa col Pnrr: ai domiciliari due salentini

 
Redazione primo piano

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Maxi truffa all’Europa col Pnrr: ai domiciliari due salentini

Eseguite 23 misure cautelari dalle Fiamme Gialle su richiesta della Procura

Sabato 06 Aprile 2024, 05:34

LECCE - Ci sono anche due professionisti leccesi - il 48enne leccese Alessandro Romano e il 51enne Antonio Buttazzo - tra i destinatari delle 24 misure eseguite l’altro giorno dalla Guardia di Finanza nei confronti di 23 persone su richiesta di Eppo (la procura europea): otto sono stati arrestati e portati in carcere, 14 – tra i quali Romano e Buttazzo - si trovano ai domiciliari, mentre per due è stata disposta l’interdizione a svolgere l’attività professionale e commerciale.

Nel corso delle perquisizioni, i finanzieri hanno anche sequestrato appartamenti, ville signorili, orologi di pregio, oro e automobili di lusso. Tra gli arrestati compare pure Maurizio De Simone, patron della Pistoiese; per questo i finanzieri si sono presentati per una perquisizione anche nella sede del club calcistico. Tra le motivazioni del provvedimento cautelare nei confronti di De Simone, anche il fatto che abbia ricevuto oltre 29 milioni di euro di crediti da bonus facciate, di cui oltre 7 milioni ceduti a terzi, con una monetizzazione di quasi 5 milioni.

Il sodalizio coinvolgeva vari prestanome e poteva contare sull'ausilio di quattro professionisti: tre commercialisti e un notaio. In una prima fase, l’attività fraudolenta ha riguardato progetti per decine di milioni di euro, finanziati con fondi del Pnrr ed erogati da Simest: gli indagati, tramite società fasulle, incassavano subito il 50% del finanziamento, pari a 150mila euro, per progetti legati all’internazionalizzazione delle aziende, che poi non portavano a termine. Proprio la fattiva collaborazione della Simest con gli investigatori, e l'attivazione dei protocolli di sull'analisi degli indicatori di rischio delle domande, hanno permesso di bloccare la netta maggioranza delle operazioni, prima dell’erogazione. Simest ha infatti erogato a titolo di anticipo alle imprese coinvolte nella frode 17 milioni di euro, a fronte di un totale di 2,7 miliardi erogati nel corso dell’anno a 6900 aziende italiane...

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