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Francia, la riforma delle pensioni è legge: notte di scontri e arresti nella capitale. Macron parlerà ai francesi domani in diretta tv

 
Redazione online

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Francia, la riforma delle pensioni è legge: notte di scontri e arresti nella capitale

La maggioranza del Paese non accetta il responso parlamentare che per soli 9 voti ha salvato il governo e l'odiata riforma che aumenta l'età minima per la pensione da 62 a 64 anni

Martedì 21 Marzo 2023, 08:09

09:31

Almeno 142 persone sono state fermate finora nella capitale dove secondo Tf1 quasi 2.000 agenti sono impegnati a mantenere l'ordine.

Oltre a Parigi e Strasburgo, manifestazioni sono avvenute a Digione, dove circa 200 persone hanno manifestato, alcune col volto coperto e incappucciate, gridando "odiamo la polizia".

La manifestazione è stata dispersa intorno alle 21 e la polizia ha effettuato due fermi. "Decine di persone sono state arrestate in modo violento. Esigiamo la fine immediata degli arresti", ha protestato il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon.

A Lione, circa 500 manifestanti, molti dei quali giovani, si sono radunati intorno alle 20:30 in Place Guichard e hanno attaccato la polizia lanciando oggetti, prima di disperdersi in diversi gruppi in diversi quartieri. Un primo bilancio della prefettura riportava due fermi. Due fermi a Saint-Etienne, mentre a Voiron, nell'Isère, è stata vandalizzata, secondo la prefettura, la residenza della deputata di MoDem Élodie Jacquier-Laforge. I manifestanti erano anche diverse centinaia a Lille davanti alla prefettura, dove hanno fischiato e fischiato quando hanno saputo della bocciatura della mozione di sfiducia. "Sta per esplodere", cantavano, "Luigi XVI l'abbiamo decapitato, Macron ricominceremo".

Cortei spontanei e improvvisati continuano a fare irruzione in diversi quartieri di Parigi gridando "La piazza è nostra", inseguiti dalla polizia. I gruppi arrivano correndo, incendiano cassonetti, danneggiano vetrine e scappano verso altri quartieri. La polizia cerca di controllare la situazione caricando e sparando lacrimogeni.

La riforma delle pensioni è legge, il governo di Elisabeth Borne è salvo, la rabbia contro Emmanuel Macron esplode in pochi minuti in piazza: la maggioranza del Paese non accetta il responso parlamentare che per soli 9 voti ha salvato il governo e l'odiata riforma che aumenta l'età minima per la pensione da 62 a 64 anni.

"Adesso è ora di passare alla sfiducia popolare", ha gridato il "condottiero" della contestazione, Jean-Luc Mélenchon, invitando i francesi a non arrendersi e a proseguire la battaglia "con le manifestazioni, con gli scioperi".

Il Paese rischia il blocco, le raffinerie chiudono, gli studenti sono pronti a scendere in piazza, i trasporti, la nettezza urbana, la sanità, tutti i settori sono pronti a dare battaglia "fino al ritiro" della riforma, come ripetono Mélenchon e tutti i sindacalisti, più uniti che mai. Se nelle piazze i francesi si radunano nonostante i divieti - molti sono studenti, anziani, persone tranquille, anche se piccoli gruppi si battono contro la polizia - dai saloni dell'Eliseo trapela agitazione. Nove voti potrebbero non bastare a garantire il governo di Elisabeth Borne, che potrebbe essere sacrificata nelle prossime ore per consentire un cambio di guida. In serata la premier ha fatto sapere - andando all'Eliseo per un incontro con il presidente - di voler "continuare" il suo percorso ed ha ribadito che "la riforma delle pensioni è essenziale per il Paese". Da un punto di vista istituzionale, la sinistra ha già presentato un ricorso al Consiglio costituzionale per possibili problemi di legittimità della legge di riforma. Inoltre, la sinistra si propone di intraprendere il difficile percorso del cosiddetto "referendum di iniziativa condivisa", una forma di consultazione varata nel 2015 che prevede l' iniziativa di un quinto dei parlamentari e di un decimo degli elettori (che nel caso della Francia sarebbero circa 4,5 milioni di firme.

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