MATERA - Sono mille i bambini che l'associazione di volontariato «Accoglienza senza confini» ha accolto a Matera, in venti anni di attività, dopo l’incidente nucleare di Chernobyl (Bielorussia) e che si appresta, come altre realtà italiane, a continuare quel percorso non appena le condizioni internazionali - legate alla guerra tra Ucraina e Russia - lo consentiranno. Tra gli arrivi attesi per questa estate figura quelli di Camilla, oggi madre di tre bambini, di età compresa tra i tre e i sei anni.
Ad annunciarlo è stato Francesco Paolo Rubino, presidente del sodalizio materano nel corso dell’iniziativa ''Chernobyl 37 anni dopo» con la partecipazione di rappresentanti di associazioni di volontariato italiani e bielorussi, alcuni dei quali on line. «Il nostro impegno - ha detto Rubino - continua pur in una situazione attualmente difficile. Camilla è stata ospite a Matera che era una bambina. Si è sposata e ha tre piccoli, che attendiamo qui. Con le altre associazioni di volontariato per la Bielorussia (Avib) siamo impegnati, con un patto, per rafforzare il coordinamento e continuare con i progetti umanitari». Tra questi figura la possibilità di inviare in Bielorussia alcuni operatori per la formazione di genitori nell’assistenza a figli autistici.
Nel corso dell’incontro si sono susseguiti gli interventi sugli effetti procurati dall’incidente nucleare di Chernobyl, e sui progetti italiani in Bielorussia, sulle attuali difficoltà nel portarli avanti e su quanto è stato fatto e si potrà fare con i progetti di accoglienza anche con finalità terapeutiche. Sono stati presentati due lavori editoriali sull'esperienza di accoglienza . Si tratta del libro «Raccontiamo...ci vent'anni della nostra storia» sull'attività dell’associazione 'Accoglienza senza confini» e il documentario «Il drago della terra bianca» di Sergio Palomba e Mario Raele, realizzati da Rvm Broadcast e Jogo Media di Matera.