Venerdì 26 Dicembre 2025 | 11:11

A Vignacastrisi di Lecce arriva la scrittrice Mimy Pede con «Alba luminosa»: «Salento terra a dimensione umana»

A Vignacastrisi di Lecce arriva la scrittrice Mimy Pede con «Alba luminosa»: «Salento terra a dimensione umana»

 
Mauro Ciardo

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Mauro Ciardo

A Vignacastrisi di Lecce arriva la scrittrice Mimy Pede con «Alba luminosa»: «Salento terra a dimensione umana»

Pede è un’autrice pugliese che viaggia sul doppio binario della prosa e della poesia. L'opera verrà presentata per la prima volta in Puglia domani sera

Venerdì 26 Dicembre 2025, 09:35

Mimy Pede torna sugli scaffali delle librerie con «Alba luminosa». La raccolta di poesie, edita da Musicaos, verrà presentata per la prima volta in Puglia domani sera a Vignacastrisi di Lecce, nella biblioteca “Paiano” alle 18.30, dopo l’anteprima del 4 dicembre alla Fiera Nazionale di Roma e in attesa di approdare il prossimo anno al Salone internazionale del libro di Torino.

Pede è un’autrice pugliese che viaggia sul doppio binario della prosa e della poesia. Nel primo campo si posiziona per scelta nel filone del verismo contemporaneo e ha già dato alle stampe fortunate opere come "La ragazza con la chiave in mano" (Edizioni Dell'Iride, 2016), "Palude stellata" (Giorgiani, 2019) e "Sulle ali della verità" (Giorgiani, 2022). Nell’altro genere letterario, con le sue interessanti raccolte poetiche come "L'anello della vita" (Zages, 2011), "Cespuglio del vivere" (Dell'Iride, 2012), “Firmamento dell’esistenza” (Dell’Iride, 2014) e "Meandri delle emozioni" (Giorgiani, 2024), è stata definita dalla critica come esponente della «poesia pedagogica», visti i temi trattati e i messaggi lanciati.

La sua vocazione alla scrittura è arrivata in età matura, dopo decenni di docenza in materie letterarie. Laureata a Lecce con Beniamino De Maria con una tesi sperimentale sull'assistenza degli anziani nelle case di cura nel 1975, ha ottenuto il primo posto al «27° Premio internazionale di cultura» organizzato dal Centro culturale europeo “Aldo Moro” nel 2013, seguito dal «Premio internazionale di merito» nel 2017, aggiudicandosi per due anni consecutivi il gradino più alto del podio ai concorsi di poesia organizzati dalla Uil a Bari nel 2018 e nel 2019. Secondo posto al «Premio Aspasia» con “Palude stellata”, nel 2023 ha ricevuto il premio «Vitruvio – Le Muse» a Lecce da UniSalento. Nata a Vaste, sposata e madre di due figlie, ha altrettante nipotine che adora.

Professoressa Pede, lei ha iniziato a pubblicare da non molti anni riscontrando subito un successo dietro l’altro. Se lo aspettava?

«Assolutamente no. Ho avuto sempre timore a presentare al pubblico le mie opere perché ancora le consideravo incomplete e acerbe, poi sono stati i miei ex alunni, i miei colleghi, i familiari e le persone che avevo intorno e a cui avevo fatto leggere alcuni testi, a spronarmi. Gli editori ne sono rimasti entusiasti e traguardi come Roma e Torino mi lasciano ancora incredula».  

Parliamo dei romanzi. C’è qualcosa di autobiografico?

«Nel primo, “La ragazza con la chiave in mano”, assolutamente sì. La protagonista sono io da adolescente con tutti i miei dubbi, le ansie e le paure di quella generazione che poi è diventata forte e autonoma “facendosi da sé”. Pensi che i miei genitori non volevano nemmeno farmi proseguire gli studi dopo le elementari, invece sono andata avanti con testardaggine, facendomi addirittura anticipare i soldi dal parroco del paese per pagare la retta universitaria. Le opere successive sono state invece suggerite da vicende di vita vera a cui ho assistito, che ho percepito o che mi hanno raccontato. Attraverso i libri ho voluto narrare al mondo quello di cui ero stata in ogni modo spettatrice».

Lei stessa si definisce una verista sulla scia di Giovanni Verga, quale terra racconta?

«Una terra a dimensione umana, il Salento, in una Puglia dove negli anni tanto è cambiato ma tanto altro è rimasto immutato. Una terra che ha innumerevoli aspettative e infinite opportunità che le nuove generazioni devono saper cogliere. Con i romanzi cerco di penetrare nei luoghi e nei tempi della società».  

Perché la sua è definita “poesia pedagogica”?

«All’interno dei versi ci sono i miei sentimenti. È il mio punto di vista sul mondo che mi circonda. Nelle strofe riverso ciò che vedo e allo stesso tempo cerco di ispirare gli altri, offrendo messaggi con cui invito a riflettere. Sia chiaro, non voglio educare, perché credo che i lettori non ne abbiano bisogno, ma stimolare all’impegno, sia esso sociale, morale o etico».

Il 27 dicembre sarà a Vignacastrisi con «Alba luminosa», quale sarà la novità di quest’ultima raccolta?

«Esprime sentimenti oggettivi e soggettivi su tante tematiche. Quando si scrive si è liberi di navigare nel mondo delle emozioni ottenendo momenti liberatori. Si è veramente sé stessi quando con la fantasia si spazia nei meandri del vivere terreno e spirituale. Con questa forma d’arte l’anima non ha porte e finestre. Nella raccolta saranno predominanti i sentimenti dell’amicizia, dell’aiuto, dell’amore e della condivisione, che permettono di dare valore all’esistenza. All’interno c’è la poesia “Scia dei sentimenti”, premiata con il primo posto dall’Università del Salento».

C’è altro in cantiere?

«Confermo. In vista ci sono un nuovo romanzo e una raccolta di racconti e fiabe. Ancora non abbiamo deciso i tempi con l’editore ma sono lavori quasi pronti». 

Alla presentazione di domani sera interverranno il sindaco di Ortelle Edoardo De Luca, i docenti Maurizio Nocera e Tina Guglielmo, la dottoressa Rosaria Pasca e l’editore Luciano Pagano. 

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