Quasi 60 milioni di euro che rischiano di essere un’occasione mancata per Lecce visto che i progetti del PNRR devono essere chiusi e rendicontati entro il 30 giugno 2026 e al momento l’avanzamento dei lavori è pari al 40,3 per cento. La conclusione delle attività e dei pagamenti, infatti, deve avvenire entro giugno del prossimo anno, come stabilito a livello europeo. Ci sono state proroghe specifiche per alcune attività, come il completamento dei progetti scolastici, anche se le scadenze per la rendicontazione possono variare a seconda del bando specifico.
L’avanzamento dei progetti del PNRR in Puglia evidenzia luci e ombre. Secondo l’elaborazione dell’Ufficio Statistico basata sugli Open Data del portale Italia Domani, i progetti attivati nella regione sono 3.327, con un finanziamento complessivo superiore ai 2,5 miliardi di euro provenienti da diverse fonti europee e nazionali. A poco più di due anni dalla scadenza dei termini previsti dal Piano, i pagamenti rendicontati raggiungono solo 785 milioni di euro, pari al 30,9% del totale, segnalando ritardi significativi nell’utilizzo delle risorse.
L’analisi dei dati mostra un quadro complesso. Sono 200 i progetti terminati, ossia con pagamenti pari almeno al 100% del finanziamento, ma di questi 41 hanno ricevuto pagamenti superiori all’importo previsto, suggerendo possibili errori di rendicontazione o presenza di cofinanziamenti aggiuntivi non contabilizzati correttamente. Il numero dei progetti non iniziati rimane consistente: 1.082 interventi (quasi un terzo del totale) non hanno ancora registrato alcuna spesa, con pagamenti pari allo zero per cento, un campanello d’allarme sulla capacità amministrativa degli enti attuatori e sulla complessità delle procedure burocratiche.
In questo contesto si incuneano le performance del Comune di Lecce, che ha ricevuto un finanziamento totale di 59.758.504 euro per i propri progetti PNRR. Al 14 ottobre 2025 risultano spesi 24 milioni 64mila 310 euro, con una quota residua da utilizzare di 35 milioni 694mila 194 euro, portando l’avanzamento al 40,3%, poco sopra la media regionale e comunque a rischio perdita dei fondi. Il dato, pugliese e locale, testimonia che una gestione più efficiente e una capacità di attuazione più rapida sarebbero state necessarie per spendere le risorse disponibili.
Ad affossare il PNRR varie cause. Dal ritardo nell’avvio di alcuni progetti dovuti a procedure burocratiche complesse e lentezza nelle autorizzazioni; alla carenza di personale tecnico specializzato, con uffici comunali spesso sovraccarichi, che rallenta la rendicontazione e la gestione dei fondi; problemi di coordinamento tra enti locali e fornitori esterni, che hanno generato ritardi nella realizzazione di infrastrutture e interventi digitali; complessità delle gare d’appalto, con conseguenti slittamenti nella partenza di alcuni progetti e rischi di contenzioso; necessità di monitoraggio più puntuale, sia per garantire la trasparenza dei pagamenti sia per evitare sovra-rendicontazioni come osservato in altri progetti regionali.
Queste criticità, se non affrontate, potrebbero compromettere la capacità di sfruttare pienamente i fondi a disposizione, rallentando l’impatto dei progetti sul territorio e sulla qualità dei servizi ai cittadini.
Il PNRR rappresenta una straordinaria opportunità per Lecce e per l’intera Puglia: infrastrutture, digitalizzazione, efficientamento energetico e servizi pubblici potrebbero ricevere una spinta decisiva. La sfida principale sarà quindi accelerare la spesa, ma pare essere una missione impossibile data la forbice stretta da qui al 2026.
















