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Notte della Taranta con protesta: alcuni non gradiscono e interrompono con un contro concerto a Corigliano

 
Redazione online

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Il tradizionale concerto d’avvio del Festival itinerante è stato interrotto in piazza da un nutrito gruppo di spettatori che a suon di tamburelli hanno allontanato la band sul palco

Sabato 02 Agosto 2025, 16:50

03 Agosto 2025, 19:11

CORIGLIANO D’OTRANTO - Singolare protesta quella di ieri sera a Corigliano d’Otranto in Salento durante l'esibizione dell’ultimo gruppo in programma nel tradizionale concerto d’avvio del Festival itinerante della Notte della Taranta che è stato interrotto da un «contro concerto» di pizzica improvvisato in piazza da un nutrito gruppo di spettatori.

Sul palco si stava esibendo il gruppo «Il canto della frontiera» con protagonisti i fratelli Redi e Ekland Hasa, Cesare Dell’Anna e Irene Lungo, quando è partita la protesta degli spettatori che, forse non apprezzando la musica che veniva proposta, hanno incominciato a ballare e a battere i tamburelli ai ritmi della tradizionale Taranta salentina impedendo di fatto agli artisti di proseguire con la loro esibizione.

Il gruppo che era in scena ha quindi abbandonato il palco in anticipo con un polemico «Sunatibula la pizzica a suli» (suonatevela da soli la pizzica). La protesta è continuata sui social con decine di post contro la programmazione della serata.

LA REPLICA DI REDI HASA ALLE POLEMICHE

Dopo il successo della scorsa edizione, Redi Hasa è tornato a calcare il palco della Notte della Taranta, insieme a Ekland Hasa, Cesare Dell’Anna e Irene Lungo con Ura Teatro, per una delle tappe del festival itinerante. Una presenza, la loro, che incarna lo spirito di contaminazione culturale che da sempre anima il progetto: dalla pizzica salentina alla musica gnawa marocchina, passando per le sonorità dei Balcani e del Mediterraneo.

Eppure, a distanza di giorni, sui social e su alcune testate locali è rimbalzata la notizia di una presunta protesta con tamburelli da parte del pubblico contro la programmazione musicale. Una ricostruzione che Redi Hasa definisce “assurda e completamente distorta”.

«C’erano centinaia di persone sotto il palco a ballare con noi», scrive l’artista in un lungo post, «ma un manipolo di improvvisati si è messo a suonare tamburelli in modo scomposto mentre il concerto era ancora in corso». Da qui, l’intervento diretto di Cesare Dell’Anna, che ha invitato i disturbatori al rispetto della performance e del pubblico.

Secondo Hasa, quella che era una scena marginale è stata trasformata in una “finta protesta” dai contorni gonfiati: «Un gruppo di maleducati diventa improvvisamente una folla di dissidenti. Le persone che ballavano e ascoltavano con entusiasmo? Scomparse dal racconto. E noi, che abbiamo regolarmente chiuso il concerto all’orario previsto, veniamo dipinti come se avessimo abbandonato il palco. Assurdo».

Il musicista si dice sorpreso anche dal tono con cui la notizia è stata rilanciata, con errori nei nomi e scarsa attenzione ai fatti. «Ringrazio chi mi ha scritto per solidarietà, ma resto perplesso. Che mi sono perso?», conclude con ironia.

Una vicenda che riaccende il dibattito tra tradizione e innovazione musicale nel contesto della Taranta, ma che per gli artisti coinvolti sembra ridursi a un malinteso alimentato più da ignoranza che da reale dissenso.

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