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Piazza Libertini e area del Castello a Lecce, le varianti fanno slittare i lavori

Gaetano Gorgoni

Un nuovo vincolo ministeriale fa saltare il progetto: infopoint e bagni non potranno più essere realizzati nella zona prevista

Residenti e commercianti hanno manifestato preoccupazione per i lavori che interessano il Carlo V e piazza Libertini: il ritardo è palese e ci sarà un ulteriore slittamento. Oggi non è possibile capire quando termineranno gli interventi che prevedono un’area verde, l’infopoint, i servizi igienici, le panchine, il rifacimento di tutta la pavimentazione. Lo ammette, in Commissione controllo XII, l’architetto Silvio Cillo, dirigente comunale, convocato dal presidente Antonio De Matteis, ieri mattina, a Palazzo Carafa, per fare il punto su quel cantiere. Più volte è stato chiesto di accelerare, ma gli “incidenti di percorso” hanno prevalso. Ora si attende che la variante dei lavori venga approvata per poter ripartire.

«In piazzetta Libertini il direttore dei lavori ha avuto la necessità di redigere una perizia di variante dovuta a una serie di elementi che si sono succeduti durante l’esecuzione dell’opera, in primis la necessaria modifica del pacchetto di pavimentazione in più punti dell’intervento, con una carrabilità superiore ai 35 quintali prevista dal progetto» – ha detto Cillo. L’esigenza è quella di permettere ai teatri che sono in quell’area di far passare i mezzi pesanti per l’allestimento delle scene. Durante l’amministrazione Salvemini scoppiò una polemica feroce, innescata dalla proprietaria del Politeama Greco, che lamentava il fatto che fosse stato progettato un intervento senza pensare al passaggio dei mezzi che si occupano degli allestimenti dei teatri. Dopo vari botta e risposta e incontri, alla fine la variante è passata e gli “addetti ai lavori” dei due teatri (Apollo e Politeama Greco) nei paraggi possono tirare un sospiro di sollievo.

«Queste modifiche sono state concordate e accettate preventivamente dalla Soprintendenza, per tanto in parte sono state già realizzate», ha detto Cillo. Ma fra gli intoppi bisogna anche annoverare la «successiva applicazione del vincolo ministeriale di completa inedificabilità che c’è su tutta l’area»: questa novità ha comportato alcune varianti al progetto architettonico e del verde. Poi, la Soprintendenza ha anche chiesto di salvaguardare l’albero di pino secolare che si trova in quell’area. Quindi, chi si occupa del progetto ha dovuto eliminare l’infopoint e dei bagni pubblici da quella zona.

«Oltre a questo, si è dovuto procedere a una nuova illuminazione tecnica diversa da quella che era stata pensata, con l’aggiunta di un nuovo progetto che interessa il Bastione di San Martino – ha chiarito il dirigente comunale – La bozza di perizia di variante è stata completata dal direttore dei lavori nel giugno di quest’anno. Essendo un finanziamento regionale abbiamo dovuto condividere il documento con i tecnici dell’ente regionale».

Il problema è che l’info point non può scomparire dal progetto, perché è uno dei punti centrali su cui si basa il finanziamento, ma allo stesso tempo non può essere edificato nell’area in questione. La soluzione trovata in un primo momento era quella di spostare l’infopoint in via Trinchese, riutilizzando un vecchio chiosco. Ma dopo il sopralluogo, si è capito che i materiali di quella vecchia struttura sono gravemente deteriorati e quindi non può essere né spostato né riutilizzato. Ora si valuta una nuova soluzione per ubicare l’infopoint all’esterno della zona vincolata.

«Nel frattempo, il cantiere non è stato fermo: è stato eliminato un palo di proprietà dell’Enel e sono state realizzate tutte le canalizzazioni sotto il pavimento. Quindi sono state alimentate le cabine delle poste necessarie a mantenere in esercizio le linee della luce. Si sta procedendo anche al trasferimento di una cabina Arpa: si attendono le autorizzazioni. I tempi dovrebbero essere brevi. Attendiamo una bozza di perizia di variante per poter procedere».

Il principale intento è di liberare l’area di piazza Libertini per passare avanti con i lavori, ma ci sono gli inevitabili iter autorizzatori e burocratici da attendere: variare un progetto già finanziato e districarsi tra mille vincoli non è semplice.

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