Sabato 06 Settembre 2025 | 06:36

Lecce, l'inchiesta su appalti e favori: non c'era solo Delli Noci. «Il sindaco di Nardò chiese 30 assunzioni agli imprenditori»

 
massimiliano scagliarini

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massimiliano scagliarini

Lecce, l'inchiesta su appalti e favori: non c'era solo Delli Noci. «Il sindaco di Nardò chiese 30 assunzioni agli imprenditori»

Le accuse all'assessore regionale che rischia i domiciliari. Mellone consegnò il curriculum della cognata all'ingegnere che voleva l'autorizzazione per un supermarket

Sabato 07 Giugno 2025, 05:01

11 Giugno 2025, 16:27

L’operazione da 16 milioni di euro per trasformare in residenze e locali commerciali l’ex convento delle Stimmatine di via Trinchese era l’affare della vita per gli imprenditori Alfredo Barone e Marino Congedo. Ma a chiedere favori non c’era soltanto l’assessore regionale Alessandro Delli Noci, che per i soldi e le assunzioni ricevuti durante la campagna elettorale per le Regionali 2020 rischia gli arresti domiciliari chiesti dai pm Massimiliano Carducci e Alessandro Prontera. La ricostruzione della Finanza di Lecce mostra infatti che nell’assalto alla diligenza, con pareri negativi che improvvisamente cambiano segno e varianti urbanistiche approvate all’antivigilia di Capodanno, tutti cercavano di ricavare qualcosa.

Delli Noci, 42 anni, è accusato insieme ai due imprenditori, all’ingegnere barese Maurizio Laforgia e ad altre tre persone di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio. L’ipotesi della Procura, su cui mercoledì 11 si svolgeranno gli interrogatori preventivi, è che l’ex esponente di destra poi passato con il centrosinistra (difeso dall’avvocato Giuseppe Fornari) abbia messo a disposizione il suo peso politico (prima da vicesindaco di Lecce, poi da assessore regionale) per favorire le iniziative imprenditoriali di Barone (l’unico per il quale è stato chiesto il carcere) e del suo socio Marino Congedo. In cambio, appunto, di un contributo elettorale da 5mila euro, di una cena elettorale, di assunzioni nei supermercati di Congedo. Ma anche di oltre 9mila euro di sushi nel ristorante Livingstone di Barone, dove Delli Noci e Laforgia potevano contare su un trattamento di favore: a saldare i conti - secondo la Finanza - erano le società dei due imprenditori.

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