LECCE - Un foglietto attaccato sullo schienale che dedica un posto di un’aula dell’Università del Salento a Ilaria Sula, «uccisa per femminicidio», parola quest’ultima cancellata però da ignoti con un tratto di penna. Il fatto è stato denunciato e condannato in un post su Facebook dal dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento che «esprime sconcerto e ferma disapprovazione per i gravi fatti occorsi in mattinata presso un’aula dello Studium 6». «Questo posto è riservato a Ilaria Sula, uccisa per femminicidio. oggi sarebbe dovuta essere a lezione anche lei», era scritto sul foglio, ma la parola femminicidio è stata cancellata a penna. «Un gesto che offende la memoria di Ilaria Sula e di tutte le vittime di violenza - è scritto nel post del dipartimento - e contrasta profondamente con i valori di rispetto, inclusione e responsabilità civile che ispirano quotidianamente le nostre attività di ricerca, didattica e terza missione. Ricordiamo che la lotta contro ogni forma di violenza di genere è per noi un impegno concreto, non solo teorico, e il Dipartimento, per il tramite di tutte le sue componenti, continuerà a promuovere consapevolezza e responsabilità attraverso iniziative, studi e spazi di confronto». «Il Disus rinnova il proprio impegno nella difesa dei diritti fondamentali e nella costruzione di una comunità universitaria sempre più attenta, solidale e libera da ogni forma di discriminazione», conclude la nota.
IL PADRE: «CON ILARIA OFFENDONO LA MEMORIA DI ALTRE UCCISE COME LEI»
«Mi dispiace per Ilaria, così offendono la sua memoria e quella delle altre ragazze uccise come lei». A dirlo Flamur Sula, il padre di Ilaria, commentando l'episodio avvenuto all’università del Salento dove è stata cancellata la parola «femminicidio» da un foglietto attaccato sullo schienale di una sedia dedicata alla studentessa ventiduenne uccisa a Roma. «Sono senza parole - spiega Flamur - purtroppo in questo mondo esistono anche persone del genere».