BARI - Addio al progetto di ampliamento da 450 milioni del Nardò Technical Center. Lo ha comunicato il gruppo Porsche, che «ha deciso di non proseguire il piano di sviluppo» del centro prove gestito da Porsche Engineering.
Si tratta del progetto inserito in un accordo di programma con la Regione, di cui a marzo 2024 il ministero dell’Ambiente (su input della commissione Ue) ha chiesto lo stop rilevando la mancanza di interesse pubblico rispetto all’iniziativa che secondo alcune fonti prevedeva l’esproprio di circa 500 ettari di bosco e l’utilizzo di circa 200 ettari per la realizzazione delle nuove piste. A seguito di quella richiesta, la Regione ha congelato tutto fino a fine marzo 2025.
«La decisione di Porsche – dice la nota - è il risultato di un’approfondita riflessione e di un intenso dialogo con diversi stakeholder, portato avanti negli ultimi mesi, durante il quale sono state considerate prospettive sociali, ambientali ed economiche. Tra i diversi fattori considerati, hanno avuto un peso rilevante il contesto attuale, sempre più complesso, e i cambiamenti in atto nel settore automobilistico a livello globale».
Il progetto presentato nel 2021 prevedeva nove nuove piste e una serie di edifici tecnici e di servizio, un nuovo centro per la logistica e la manutenzione, una stazione di servizio, un centro per la valutazione dei mezzi e nuove aree di parcheggio. L'iniziativa era stata criticata da quasi tutto il mondo ambientalista, che nelle scorse settimane aveva rilevato il pericolo che l’iniziativa ripartisse così come inizialmente programmata. Porsche, secondo fonti della Regione, negli scorsi mesi aveva però fatto sapere di essere in procinto di valutare soluzioni progettuali alternative.
«Il Nardò Technical Center - prosegue la nota -continua a rappresentare una componente fondamentale delle capacità integrate di sviluppo e collaudo del Gruppo Porsche, oltre a rimanere un punto di riferimento per l’intero settore automobilistico internazionale. Le attività di testing continueranno a essere svolte nel sito, contribuendo allo sviluppo di tecnologie innovative per la mobilità».