il caso

Lecce, «Buco urbano» dell’ex caserma Massa: un altro rinvio per la riqualificazione

Gaetano Gorgoni

A distanza di 16 anni dal progetto, i 466 parcheggi pronti entro la fine del 2025

LECCE - «I 466 parcheggi in pieno centro saranno pronti entro la fine del 2025», afferma l’ingegnere Sergio De Nuzzo. Lo slittamento è di un anno esatto rispetto alla precedente previsione. Il «buco urbano» dell’ex Caserma Massa, che tormenta la vista di leccesi e turisti e che ha inghiottito senza più restituirli decine di parcheggi, ha compiuto 16 anni. Il primo progetto risale al 1999 (fu votato in Consiglio comunale), poi inserito nel piano delle opere pubbliche del 2005 (seconda amministrazione Poli Bortone). Tutto resta congelato fino al 2010, quando la ditta si aggiudicò il project financing (investimento del privato, che poi guadagnerà sugli introiti derivanti dalla gestione del bene). La Soprintendenza è stata protagonista di richieste di scavi e variazioni del progetto. Sono passati 26 anni da quando l’opera è stata pensata: un ritardo assurdo, un arco di tempo in cui tutto diventa obsoleto.

Oggetto del contendere anche il ritrovamento delle fondamenta di una chiesetta, oggi tombate. Nel 2021, dopo un contenzioso con la Soprintendenza in cui sono state riconosciute le ragioni della ditta De Nuzzo, è stato validato il progetto esecutivo. Poi, arriviamo a marzo 2024: l’allora sindaco Carlo Salvemini si fa fotografare sul cantiere, che ormai è a buon punto, durante il sopralluogo con l’ingegner De Nuzzo e i giornali annunciano che secondo i tecnici i 466 parcheggi saranno pronti entro la fine dell’anno. Un anno dopo, la previsione è slittata alla fine del 2025. Si tratta di posti auto realizzati su tre livelli interrati. Non chiedete, però, i tempi del centro polifunzionale: 6 piani “fuori terra” da completare. Nessuno si vuole sbilanciare comunicando una data precisa per la fine dei lavori.

Tutta quell’area dovrà rinascere, con spazi pubblici, alberature, locali commerciali tra via 95º Reggimento Fanteria, via San Lazzaro e via Cavallotti. Gli antichi pezzi di ceramica ritrovati sotto terra sono «parcheggiati all’Università del Salento», secondo chi lavora nel cantiere. «Abbiamo perso 3,4 milioni solo per gli scavi, da quando nel 2011 la Soprintendenza ci ha chiesto di fare dei piccoli “saggi”: stiamo parlando di 10mila metri quadrati di scavi, fatti a mano, con determinate tecniche per non rovinare i reperti - spiega l’architetto De Nuzzo - Gli intoppi sono stati tantissimi, le richieste a cui abbiamo dovuto rispondere hanno dilatato enormemente i tempi».

Adesso è tutto più chiaro anche sul futuro dell’antica tettoia Liberty (che risale al 1895), recuperata per la destinazione del mercato che sorgerà nell’area dell’ex Massa (i suoi elementi compositivi sono custoditi negli spazi del Coni). Il cantiere del centro polifunzionale fungerà da cerniera tra la parte antica della città e quella più squisitamente commerciale, al cui interno i progettisti hanno previsto l’inserimento della tettoia liberty a copertura del mercatino delle erbe. Un progetto, condiviso con la Soprintendenza sin dall’inizio, che prevede un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro. Siamo vicini alla meta, ma la domanda resta sempre la stessa: come può crescere una città dove per realizzare un progetto strategico bisogna far passare un quarto di secolo, se tutto va bene?

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