GALLIPOLIIl carro allegorico intitolato «Un viaggio tra potere e futuro», realizzato dal team Coppola, ha vinto l’edizione 2025 dello Storico Carnevale cittadino. Il carro è veramente maestoso e supera l’altezza di 18 metri grazie alla riproduzione dell’Empire State Building che sovrasta la figura di Donal Trump. Il potere, infatti, è quello di Trump, che stringe nella mano destra la Statua della Libertà e nella sinistra Kamala Harris. Non manca, tra altre simbologie, la riproduzione della “Cybertruck” di Tesla. Il gruppo è accompagnato in sfilata dalla scuola di ballo Disc’n Roll Dos.
In seconda posizione, il carro «No violenza sulle donne» presentato dall’associazione Fideliter excubat, che lancia un forte messaggio sulle donne annientate dalla violenza. Terzo gradino del podio, per «L’eterna lotta» del Team Scorrano con le allegorie del Bene e del Male. Completano la classifica: «Senza timone verso nuovi orizzonti» di Siamo noi Group di Giovanni Pacciolla, dove la barca senza timone è l’Italia; e «Tieni pansieri? Balla ca te passa» del Team di Franco Monterosso che esalta le virtù del ballo.
Per i carri di seconda categoria, primato per “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate” della Coppola Young Equipe, seguito da: “Super Mario” dello Staff di via Grazia Deledda; “Verso l’avventura” del Team Scorrano; “La furia di Nettuno” del Team Luigi Carozza e Stefano Sergi; “Salviamo la nostra storia” di Fideliter School.
Infine, per i gruppi mascherati, palma della vittoria per la locale parrocchia del Sacro Cuore di Gesù con “Sinfonia naturale. La Natura come una grande orchestra”.
Durante la sfilata, la tramontana ha spazzato via le nuvole lasciando spazio al sole, quando però era già stato deciso il rinvio a data da destinarsi del concerto del gruppo musicale “Vega 80”.
Ieri c’è stata l’ultima sfilata, ma la parola “fine” al carnevale cittadino sarà posta domani, nel centro storico. Nelle sue vie risuoneranno, dalle ore 16.30, le note di “street band” che guideranno cittadini e ospiti verso il Castello, per un pomeriggio dimora di Re Candallinu e consorte Mendula Riccia. La piazza d’armi ospiterà le esibizioni di musicisti, danzatori e teatranti, finché il Corteo reale metterà fine al Carnevale. E a quel punto sarà il “Titoru” allestito dalla locale parrocchia di San Lazzaro in piazzetta Santa Teresa, a dare l’arrivederci all’edizione 2026 dello Storico Canevale di Gallipoli. Perché il “Titoru” è, sì, maschera cittadina originale nel rappresentare il carnevale che muore, ma ha in sé quel tanto di “araba fenice” sufficiente per rinascere con il fuoco sacro del prossimo 17 gennaio.