LECCE - La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito in un comune della provincia di Lecce un decreto di sequestro di beni emesso dal Tribunale del capoluogo salentino-Sezione Misure di Prevenzione, su proposta formulata dal direttore della Dia. Si tratta di un patrimonio dal valore di circa 900mila euro, riconducibile ad un noto pregiudicato del posto, ritenuto socialmente pericoloso sulla base delle attività investigative condotte dall'organismo investigativo.
L'uomo, con numerosi precedenti penali, è stato recentemente interessato da due provvedimenti cautelari emessi rispettivamente nel febbraio 2024 dalla Dda di Firenze e nel novembre 2024 dalla Dda di Lecce perché risulterebbe partecipe di una associazione internazionale dedita al narcotraffico. Secondo le indagini, infatti, sarebbe ben inserito in un’organizzazione malavitosa e avrebbe persino agevolato la latitanza di un pregiudicato salentino, all’epoca ricercato perché colpito da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per gravi reati tra cui associazione per delinquere di stampo mafioso.
Le indagini patrimoniali della Dia hanno accertato la sua responsabilità nella dissimulazione di investimenti derivanti dai proventi delle attività delittuose. Avrebbe accumulato, così, beni di pregio, tra cui una villa con piscina, di valore sproporzionato rispetto ai modesti redditi del nucleo familiare, in buona parte derivanti da indennità di disoccupazione agricola e sussidio di cittadinanza. Il sequestro finalizzato alla successiva confisca ha interessato la predetta villa con piscina, 1 locale deposito, 3 terreni agricoli, un autoveicolo e 5 rapporti finanziari.