Sabato 06 Settembre 2025 | 12:07

Asl Lecce, niente esame urgente e niente rimborso. Danno e beffa per un paziente oncologico

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Asl Lecce, niente esame urgente e niente rimborso. Danno e beffa per un paziente oncologico

Non poteva attendere a lungo ed era stato costretto a rivolgersi a un privato

Domenica 22 Settembre 2024, 14:38

Paziente oncologico obbligato a pagare 180 euro per un’elettromiografia che Asl Lecce non era in grado di effettuare in tempo utile e l’Azienda fa orecchie da mercante sul rimborso della prestazione.

La paradossale storia riguarda un paziente che aveva necessità di effettuare un’elettromiografia agli arti superiori e inferiori, oltre ad una visita neurologica entro 10 giorni come da prescrizione medica. In prima battuta ha cercato di fissare gli appuntamenti attraverso il servizio di prenotazione online attivo sul sito istituzionale di Asl Lecce. Per quanto riguarda la visita neurologica, le opzioni che venivano proposte non rispettavano il codice di priorità B, che prevede l’evasione della prestazione entro 10 giorni, ma in più potevano essere fatte all’ospedale di Gallipoli o al distretto socio-sanitario di Campi Salentina molto dopo il termine che dovrebbe essere rispettato. Per l’elettromiografia, invece, al Cup non avevano disponibilità e al paziente venne assicurato che sarebbe stato preso in carico da un tutor che lo avrebbe contattato appena fosse stato possibile fare l’esame.

Si trattava di un esame diagnostico propedeutico alla valutazione di un’eventuale rieducazione motoria e perciò non procrastinabile.

Stante il passare dei giorni, il paziente ha chiamato vari centri convenzionati con Asl dove viene effettuata la elettromiografia, ma l’unica soluzione trovata per avere un referto in tempo utile è stata quella della prestazione privata dietro pagamento di 180 euro. Una situazione che il diretto interessato ha provveduto a far conoscere ad Asl Lecce contattando l’Urp, ma senza alcun esito. Infatti, al netto della garanzia che avrebbero cercato una soluzione, il problema del paziente non è stato risolto e per quanto riguarda il rimborso Asl fa il pesce in barile ignorando del tutto la richiesta.

Si tratta di un tema, quello dei rimborsi di visite ed esami strumentali che Asl non riesce ad erogare, in standby da mesi. A maggio scorso la direzione strategica di Asl Lecce (dg Stefano Rossi, ds Antonio Bray, da Yanko Tedeschi) ha lavorato per stabilire le modalità di gestione degli utenti che non trovano risposta al Cup. In tanti si sono rivolti ad Alpi o alle strutture private chiedendo, successivamente, il rimborso del costo sopportato. A fronte di questa complicata realtà la direzione strategica era orientata alla presa in carico dell’utente la cui prestazione poteva essere effettuata anche in Alpi, ma sempre gestita dal Cup. In pratica non si può ottenere il rimborso per visite ed esami specialistici che il cittadino liberamente decide di effettuare presso strutture di sua scelta dopo il diniego del Cup, ma la prestazione in Alpi o in una struttura privata accreditata deve essere autorizzata dal direttore generale ed è stato valutato anche un accollo del costo, al netto del ticket, per chi non è esente, da parte dell’azienda. Tutto questo, a quanto pare, non ha ancora prodotto indicazioni operative e anche i pazienti oncologici sono costretti ad aprire il portafogli.

In più e per non farsi mancare nulla, c’è il rebus dei pazienti oncologici in cura in Ematologia. Secondo l’Urp questo paziente essendo curato in Ematologia non è in carico al «COrO» perché questo tipo di neoplasie non rientra in quelle di cui si occupa la rete dedicata a chi combatte un tumore. Un vulnus che evidentemente dura da anni perché già nel 2019 l’allora commissario straordinario Rodolfo Rollo tenne a precisare con una nota che «il COrO prende in carico tutti i pazienti oncologici, compresi quelli in cura per patologie ematologiche». Eppure ancora oggi si continua a dire che i pazienti ematologici non fanno parte delle agende di priorità per i tumori.

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