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Lavoro sommerso a Lecce, Gallipoli, Porto Cesareo e Otranto: i carabinieri sanzionano 12 attività di ristorazione

 
Redazione online

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Lavoro sommerso a Lecce, Gallipoli, Porto Cesareo e Otranto: i carabinieri sanzionano 12 attività di ristorazione

L'ammontare delle sanzioni comminate è di circa 100mila euro, mentre per le sanzioni amministrative intorno a 15mila euro

Martedì 10 Settembre 2024, 14:37

LECCE - Continuano i controlli sui luoghi di lavoro del territorio salentino da parte dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce assieme agli Ispettori del Lavoro della ITL di Lecce e ai militari dell’Arma Territoriale, a svolgere una vasta operazione di verifica su tutto il territorio della provincia salentina, finalizzata al controllo del rispetto sulla normativa in materia di salute, di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla regolarità contrattuale. 

I controlli hanno interessato 12 attività di ristorazione dislocate nei principali centri con maggiore affluenza turistica. Particolare attenzione è stata rivolta nella città barocca e nelle principali località rivierasche di Gallipoli, Porto Cesareo e Otranto.
L’attività investigativa condotta dai militari ha evidenziato diverse situazioni di irregolarità da parte degli imprenditori che sono stati tutti segnalati alle competenti autorità. Le violazioni hanno riguardato la “mancanza della prescritta visita medica di idoneità al lavoro dei propri dipendenti”, il “mancato rispetto delle condizioni minime di igiene e salute sui luoghi di lavoro”, “l’inosservanza dei due giorni di riposo settimanale – anche non consecutivi - ai dipendenti minori degli anni 18” ed infine “superamento dell’orario di lavoro rispetto a quanto contrattualizzato”.

Un’attività alberghiera, invece, è stata temporaneamente sospesa per la “mancata redazione del documento di valutazione dei rischi”. L’attività ispettiva ha anche avuto un importante risvolto positivo per le 75 posizioni lavorative controllate poiché, tutte quelle risultate irregolari, oltre alle previste sanzioni, sono state regolarizzate con il recupero dei pagamenti delle retribuzioni e dei contributi non versati.

Il totale delle sanzioni comminate relative alle ammende sono state di circa 100mila euro, mentre le sanzioni amministrative elevate si aggirano intorno a 15mila euro

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