MELPIGNANO - «Mi piace chiamare la Notte della Taranta un bene culturale. L’articolo 9 della Costituzione ci dice come dobbiamo comportarci nei confronti dei beni culturali: dobbiamo saperli tutelare perché hanno un valore storico e identitario per tutta una popolazione». Lo ha detto Massimo Bray, presidente della fondazione 'La Notte della Taranta' nel corso della conferenza stampa di presentazione della 27esima edizione del concertone che si terrà domani a Melpignano, nel Leccese.
«La cultura ha un valore perché arriva dappertutto», ha continuato evidenziando che «noi vorremmo un laboratorio tutto l'anno per tutelare questa tradizione e darle una prospettiva futura».
Alla conferenza stampa non partecipa il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che «è stato colpito dal dolore per la morte del primario del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci. E siamo anche noi vicini a suo fratello Giovanni», ha spiegato Bray.
folla in visibilio per Gaia a Melpignano (foto e Video Toti Bellone)
«La cultura deve dare spettacolo. La cancellatura non è uno stile pittorico, è un linguaggio. Cancellare significa mettere alla prova noi stessi come fa la Taranta. Ed è giusto che tutti i segni di mutamento che si aprono nel Paese siano assecondati come fanno gli artisti». Lo ha detto Emilio Isgrò, padre delle cancellature che ha realizzato cancellature speciali per la 27esima edizione della Notte della Taranta.
L’artista, collegato da remoto, ha partecipato alla conferenza stampa in corso a Melpignano (Lecce). «In un momento in cui ci sono dichiarazioni contrastanti sulla crescita economica del Sud perché sta crescendo ma ancora non basta - ha aggiunto- è bene ricordare che il Sud fa parte di un mondo di cui il resto del mondo non può fare a meno». «La Taranta dà spettacolo di sé stessa, della energia umana di cui abbiamo bisogno per portare l’Italia nella sua interezza in Europa», ha proseguito Isgrò.
«Integrazione e sperimentazione sono il segreto della Notte della Taranta e il nostro compito è aprirla ai più giovani». Lo ha detto Shablo, il maestro concertatore della 27esima edizione dell’evento 'La Notte della Taranta'. Il concertone si terrà domani sera a Melpignano, in provincia di Lecce. «Dal 1998 a oggi il mondo è cambiato e c'è una nuova generazione che è protagonista a cui dedichiamo questa manifestazione», ha proseguito spiegando che con il coreografo del concertone, Laccio, «abbiamo chiuso il tour di Sfera Ebbasta che è quanto di più distante dalla Taranta ma poi, conoscendo la tradizione popolare tarantina ti rendi conto che sono facce diverse dello stesso diamante che è la musica».
«Questi cinque, sei mesi di preparazione sono stati necessari per immergermi in questa nuova dimensione», ha sottolineato Shablo, convinto che «alle nuove generazioni è necessario dare opportunità perché è giusto prendano delle responsabilità, cosa che in questo Paese non avviene spesso».
«La prima cosa che ho fatto arrivando qui è stato studiare con i ragazzi del territorio. La sala prova è diventata un laboratorio per contaminare veramente. Ho preteso un lavoro di insieme». Lo ha detto Emanuele Cristofoli, in arte Laccio, il coreografo della 27esima edizione della Notte della Taranta nel corso della conferenza stampa di presentazione del concertone che si terrà domani a Melpignano (Lecce). «Ci saranno pochi momenti con i ragazzi della Taranta e pochi di quelli con i miei sei danzatori. Poi ho voluto unirli, perché l’energia che la Taranta è energia collettiva», ha aggiunto.
Servono «la tutela del passato e l’ibridazione della contemporaneità: così si conserva la tradizione». Lo ha detto Sandro Cappelletto, consulente della fondazione 'La Notte della Tarantà, nel corso della presentazione della 27esima edizione del concertone che si terrà domani a Melpignano (Lecce). «Sul palco del concertone c'è un pianoforte da un lato e attrezzeria tecnologica di Shablo dall’altro. Questo è un palco non statico ma è un ponte che unisce culture, tradizioni. L’identità se concepita in maniera plurale ci offre occasioni per capire chi siamo. E in questo periodo è quanto mai necessario», ha aggiunto Giovanni Anversa, vicedirettore Intrattenimento Prime Time Rai. Il concertone sarà trasmesso in diretta su Rai 3 e Rai radio2.
«La musica è incontro non distanza. E al di là del giudizio superficiale che si può dare a un brano, sento di dire che quel brano sta unendo le persone». Lo ha detto Gaia, la cantante tra gli ospiti di La notte della Taranta, replicando a chi nel corso della conferenza stampa di presentazione della 27esima edizione di La notte della Taranta in corso a Melpignano (Lecce), ha definito «Sesso e Samba» una hit di cui non essere orgogliosi.
«Gaia non è solo Sesso e Samba, è anche molto altro», ha aggiunto il maestro concertatore Shablo. A chi gli ha chiesto dei criteri di scelta degli ospiti della manifestazione, Shablo ha risposto che «il criterio è stato mischiare i mondi». «Il genere urban racchiude sfaccettature infinite di mondi diversi e nasce dalla strada. La strada ha influenzato tutti gli aspetti della nostra società - ha continuato - la musica di strada racconta un disagio, una protesta. Come lo è stata la musica tradizionale nata dando voce a chi voce non ne aveva». «Questo è un palco di tradizione e innovazione. Approcciarmi a questo bacino culturale pieno di passione, mi ha fatto sentire a casa e mi ha dato un profondo senso di responsabilità verso il brano che devo interpretare. E vogliamo essere noi tutti rispettosi di quello che è stato portato finora qui». Lo ha detto Gaia, cantate tra gli ospiti della 27esima edizione della Notte della Taranta. Con lei, sul palco del concertone di domani ci saranno Angelina Mango, Geolier e Ste.
«Siamo fortunati a essere qui e ad avere la possibilità di esibirci su questo palco», ha aggiunto.
«La Notte della Taranta ha permesso alla cultura nata tra chi non era andato a scuola, che lavorava la terra di uscire fuori, di farsi conoscere e di salvaguardare la nostra memoria», ha proseguito Enza Pagliara una delle voci dell’orchestra popolare 'La Notte della Tarantà.