LECCE - Si conclude con 16 condanne, per quasi 67 anni di carcere, il processo sulla maxi inchiesta “Bolle di Sapone”, culminata nel 2013 in una raffica di perquisizioni in tutto il Salento, relativa alla falsificazione e vendita di noti prodotti per la casa. I giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa, a latere Annalisa De Benedictis e Chiara Panico) hanno inflitto: 9 anni e 6 mesi di reclusione ad Enrico Serafini, 59enne leccese; 9 anni per Antonio Costantino Vanzanelli, 73enne di Cannole; 6 anni a Maurizio Luciano Marti, 58enne residente a Sannicola; 5 anni e 6 mesi a Claudio Diamante, 43enne di San Cesario; 4 anni a Giorgio Vanzanelli, 47enne e Paride Vanzanelli, 41enne, entrambi di Otranto ed a Fulvio Conte, 56 anni di Surbo; 3 anni e 6 mesi a Claudio Conte, 64enne, Adriano Antonio Dima, 60enne, entrambi di Melendugno e per Francesco Leo, 49enne di Surbo; 3 anni a Mauro De Luca, 62enne leccese e Vittorio Perrone, 59enne di Lizzanello; 2 anni ad Antonio Capone, 44enne di Lecce, Fabio Coluccia, 54enne di Andrano e per Cristina Baraldi, 44enne originaria di Ferrara ed Antonella Fiocchi, 56enne residente a Sannicola (pena sospesa per entrambe). Rispondevano a vario titolo, secondo l’accusa rappresentata dal pm Guglielmo Cataldi, di associazione a delinquere, contraffazione e ricettazione e potranno fare ricorso in appello. Inoltre, sono stati condannati al risarcimento dei danni, in separata sede con una provvisionale di 10mila euro per ciascuna delle parti civili. Disposto il non doversi procedere per prescrizione per 12 persone: Antonio Colluto, 52enne di Tricase; Maria Vittoria Colella, 62enne residente a Bari; Luigi Esposito, 54enne di Collepasso; Flavio Ferreri, 75enne di Recco (Genova); Gianni Junior Ingrosso, 50enne leccese; Cristian Luceri, 37enne leccese; Angela Concepita Mariano, 46enne di Racale; Lucio Mariano, 72enne di Racale; Antonio Mega, 74 anni di Palmariggi; Franco Pappadà, 60 anni di Specchia; Fabrizio Domenico Giuseppe Sobrero, 57enne residente a Verzuolo (Cuneo); Francesco Domenico Ungaro, 51 anni di Corigliano Calabro (Cosenza). Assoluzione da ogni accusa per 10 imputati. Si tratta di Alfonso Dalia, 57enne di San Giorgio a Cremano (Napoli); Francesco De Padova, 69 anni di San Donaci (Brindisi); Antonio Donno, 40enne di Sogliano Cavour; Fernando Giannoccolo, 59enne di Carpignano Salentino; Santo Leo, 82enne di Cellino San Marco (Brindisi); Antonio Quaranta, 68 anni di Morciano di Leuca; Maurizio Valassina, 69enne originario di Desio (Milano); Vincenzo Casaburi, 63enne di Gallipoli; Cinzia Cipolla, 56 anni di Specchia e Samanta Colluto, 31enne di Andrano.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati: Gianluca D’Oria, Fulvio Pedone, Luigi Corvaglia, Luigi e Roberto Rella, Luigi Covella, Alessandro Stomeo, Rocco Vincenti, Amilcare Tana, Mario Coppola, Andrea Starace, Antonio Savoia, Luca Puce, Marco Castelluzzo Salvatore Centonze. Invece, nel gennaio del 2020, il pentito Tommaso Montedoro, difeso dall’avvocato Sergio Luceri, è stato condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione, beneficiando dello status di collaboratore di giustizia. Nel giugno del 2013, le Fiamme Gialle di Otranto, con l’ausilio dei colleghi di Lecce e il coordinamento della Dda, eseguirono 65 perquisizioni in 13 province. In particolare, venne accertata la preparazione di detersivi e detergenti, di contenitori in plastica, tappi di chiusura ed etichette contraffatte di marchi, tra i quali Dash, Dixan, Chanteclair, Infasil e Chilly. I prodotti finiti, venivano distribuiti, a prezzi altamente concorrenziali e con documentazione fiscale falsa, per essere venduti in supermercati e discount.