GALLIPOLI - È tempo di ritorno a casa per i circa 150 turisti, per lo più tedeschi, che concludono in questi giorni il loro speciale soggiorno nella Città Bella. La singolarità consiste nel fatto che non si tratta di vacanze pasquali, ma di un soggiorno che sovente è lungo oltre sei mesi. Con un valore aggiunto: per la quasi totalità degli ospiti, è un’esperienza che si ripete da anni, con un drappello che riporta indietro nel tempo di ben 16 anni.
Ma è il caso di procedere con ordine, cominciando con il dire che la struttura-ospite è il villaggio camping «La masseria». Dove tutto è cominciato - si voglia o meno credere al concetto di sincronicità - con una telefonata di Piergiorgio Guzzi, il quale era in vacanza, con un gruppo di famiglie amanti del camper come la sua, in Calabria.
«Eravamo un gruppo nutrito - racconta - e volevamo fare un salto in Puglia. Io, dopo avere telefonato alla Masseria, fui subito impaziente di partire e a chi mi chiedeva il motivo di tanta fretta, risposi: perché ho parlato con un angelo. Arrivati a Gallipoli, conobbi la persona che avevo contattato, la Signora Maria (consorte di Carlo Coppola, la compianta coppia di coniugi che ha impresso un’impronta personale all’accoglienza del campeggio, e non solo, n.d.r.) e da allora ho avuto sempre conferme che qui c’è gente che sa lavorare. Ora, il gruppo purtroppo si è assottigliato, ma noi, io e mia moglie Gabriella, abbiamo trascorso qui il periodo compreso tra metà ottobre e metà aprile tutti gli anni, compreso quello del Covid».
E il signor Guzzi racconta con gratitudine l’impegno di Giuseppe Coppola (attuale amministratore della struttura e cicerone nella scoperta di questi originali soggiorni invernali gallipolini) per farlo rimanere nel campeggio quando intervenne l’obbligo di chiusura per le strutture ricettive all’aria aperta. Senza dire che la sua destinazione avrebbe dovuto essere proprio Brescia, epicentro della tragedia-Covid. Dove per altro la famiglia Guzzi ha venduto la propria villa per passare sei mesi in camper a Gallipoli e altrettanti in giro per l’Italia. A conferma, ove occorra, che vivere all’aria aperta è una scelta di vita, diversamente motivata.
Lo confermano gli ospiti tedeschi - un dialogo che si avvale della traduzione di Sandro Polo, dipendente della Masseria - i quali cercano libertà in piccole strutture di accoglienza per camper e roulotte. «La scelta - dice Rudolf Kittener, che proviene da Francoforte - è stata motivata dal clima. Due anni fa, io e mia moglie abbiamo visto un filmato su Gallipoli e sul campeggio in NDR TV. Giunti qui, abbiamo avuto la conferma che il luogo era bello, pulito, vicino ai servizi offerti dalla città e anche se il clima si è rivelato più variabile del previsto, siamo ritornati e abbiamo prenotato anche per il prossimo anno da novembre ad aprile. Confesso: soprattutto per la cordialità dello staff e la capacità di risolvere qualsiasi nostro problema».
Walter Karl Heinz, proveniente dalla zona di Bremen, che a metà dello scorso novembre è ritornato con la moglie Petra per il secondo anno consecutivo, replica la «confessione», ma aggiunge: «Amiamo pedalare, ma per recarci nel centro storico dobbiamo servirci della navetta della Masseria: è troppo pericoloso senza pista ciclabile, con cui raggiungiamo invece Santa Maria al Bagno e Santa Caterina».
Il futuro porterà novità sulle ciclabili? Forse. Intanto, loro hanno prenotato il soggiorno alla Masseria per il prossimo inverno.