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I 40 anni dall’omicidio di Renata Fonte: oggi tutta Italia ammira il suo coraggio

 
I 40 anni dall’omicidio di Renata Fonte oggi tutta Italia ammira il suo coraggio

Era la sera del 31 marzo 1984 quando l’assessora neretina fu uccisa, al termine di una seduta del Consiglio comunale cui aveva partecipato

Domenica 31 Marzo 2024, 15:52

NARDÒ - Ricorre oggi il 40esimo anniversario della scomparsa di Renata Fonte. Era la sera del 31 marzo 1984 quando l’assessora neretina fu uccisa, al termine di una seduta del Consiglio comunale cui aveva partecipato. Da quel momento è diventata in tutta Italia un simbolo della lotta per la legalità e dell’impegno e della passione civile e politica.

L’amministrazione comunale ha organizzato una cerimonia in programma mercoledì alle ore 10.30 al Belvedere del parco di Portoselvaggio (che Renata Fonte si battè per salvare dalla cementificazione), dove è collocata una stele in sua memoria. Con la partecipazione degli studenti dei tre istituti scolastici comprensivi della città, sono in programma letture di Marco Alemanno, Pasquale Alfieri e Antonietta Martignano, su una composizione al pianoforte di Antonio Mariano dal titolo «Le note di Renata». Interverranno anche il sindaco Pippi Mellone e l’assessore alla Cultura Giulia Puglia. «Renata Fonte - ricorda il sindaco Pippi Mellone, che appena insediatosi ha fortemente voluto intitolarle l’aula consiliare di Palazzo Personè - è simbolo e punto di riferimento di chi ama la propria terra e di chi non accetta soprusi, speculazioni e illegalità. È il modello per chi ha coscienza, sensibilità e coraggio, contro chi assume comportamenti sordidi, contro chi interpreta in modo “acrobatico” la storia e contro chi ha avuto e continua ad avere paura della sua figura. Perché in questi quarant’anni Renata Fonte è morta altre volte, ad esempio quando chi governava la città qualche anno fa decise incredibilmente di bocciare la nostra proposta di intitolarle l’aula consiliare, il luogo che l’ha vista battersi sino a pochi minuti prima di morire. Un gesto doveroso che abbiamo orgogliosamente compiuto noi nel 2017. Noi, che forse abbiamo più chiaro di qualcun altro chi era Renata Fonte e perché occorra difenderne la memoria».

Negli ultimi anni moltissime istituzioni, università, enti e associazioni hanno intitolato a Renata Fonte monumenti, aule, strade (le ultime celebrazioni nei giorni scorsi a Roma e in provincia di Venezia). Il suo nome compare in tutte le commemorazioni per le vittime di mafia e in dibattiti, incontri e rassegne sulla memoria. Sulla sua vita sono stati realizzati libri, film, fiction televisive e opere teatrali. [s.m.]

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