Botta e risposta fra opposizione e maggioranza sul ritardo nei risarcimenti per il devastante incendio dello scorso luglio a San Cataldo. Il consigliere Gianpaolo Scorrano punta l’indice sull’amministrazione Salvemini, ma il vicesindaco Sergio Signore rispedisce al mittente le accuse: «L’opposizione se la prenda con il governo».
Il presidente della Commissione controllo, ed esponente di Io Sud, è critico: «Gli otto mesi trascorsi dall’incendio sono stati un’agonia per i cittadini danneggiati. Il Comune non ha fatto abbastanza per garantire i risarcimenti promessi. Il 31 agosto - ricorda Scorrano - il Comune annunciò di aver avviato le procedure per ottenere i ristori dalla Regione Puglia tramite avviso pubblico. Tuttavia, non si è avuto alcun seguito su questi ristori, né si sono ricevute comunicazioni né somme ai privati o alle attività commerciali colpite». Scorrano incalza: «Ancora peggio, non è stata eseguita la rimozione degli alberi bruciati o la piantumazione di nuove essenze autoctone», né sono state realizzate - l’altra accusa - le linee tagliafuoco».
Il consigliere di opposizione non risparmia nemmeno la Regione: «Sono stati ottenuti i fondi promessi ai cittadini? E qualora così non fosse, il Comune ha sollecitato la Regione degli amici Emiliano e Dellinoci per garantirli?».
Pronta la replica del vicesindaco: «Scorrano sbaglia bersaglio. Il Comune ha fatto tutto il possibile per aiutare i cittadini danneggiati. Abbiamo prontamente dichiarato lo stato di emergenza e raccolto le perizie necessarie. È dalla presidenza del Consiglio, Dipartimento di Protezione civile, che la città sta aspettando risposte. Dunque, è il governo che occorre sollecitare, insieme, per fornire presto certezze ai cittadini danneggiati Abbiamo contattato il Dipartimento regionale di Protezione civile per ottenere aggiornamenti, ma al momento non ci sono risultati concreti». E precisa che il Comune ha deciso «di affrontare la questione della rimozione degli alberi bruciati senza l’assistenza del governo nazionale, per garantire la sicurezza pubblica». Secondo Signore, perciò, il Comune «ha già esaurito le sue responsabilità». «Dobbiamo concentrarci su come affrontare le sfide rimanenti senza l’assistenza del governo e continueremo a fare tutto il possibile per aiutare i cittadini colpiti dall’incendio».