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Anche i giovanissimi sempre più violenti: l’allarme della Procura per i minori di Lecce

 
Linda Cappello

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Linda Cappello

Anche i giovanissimi sempre più violenti: l’allarme della Procura per i minori di Lecce

L’atto d’accusa: «I genitori sono corresponsabili dell’esplosione del disagio»

Giovedì 01 Febbraio 2024, 13:32

LECCE - Un aumento delle condotte violente da parte dei minorenni, che iniziano a infrangere la legge anche a 12 o 13 anni. Un fenomeno in relazione al quale ha influito in maniera determinante «la disattenzione ed inadeguatezza educativa di gran parte delle famiglie nei confronti dei figli, spesso precocemente adultizzati, sessualizzati, dediti all’assunzione di stupefacenti e con una scarsa capacità di rispettare le regole e di comprendere i valori basilari del vivere civile».

È questo lo spaccato offerto dai procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Lecce Simona Filoni, nella relazione stilata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Un richiamo particolarmente forte, quello del magistrato, nei confronti delle figure genitoriali, ritenute corresponsabili – insieme agli effetti post pandemia ed alla crisi economica – dell’esplosione del disagio giovanile.

I REATI Si è dunque registrato un aumento dei casi correlati a lesioni volontarie, percosse, minacce, violenza privata e, in ambito familiare, al delitto di maltrattamenti in famiglia. «Si è assistito – si legge - ad un lieve decremento dei delitti di violenza sessuale, ad eccezione di alcuni procedimenti iscritti per art. 600 ter c.p. (pornografia minorile, ndr), spesso maturati in ambito scolastico o di gruppi di adolescenti, finalizzati alla condivisione in chat di immagini dal contenuto pedopornografico o dalla divulgazione in rete dello stesso. Anche per tali indagini si è reso necessario agire in tempi rapidi, con il prezioso ausilio della Compartimento della Polizia Postale, al fine di evitare la reiterazione della condotta e di assicurare le fonti di prova attraverso il sequestro e l’analisi dei dispositivi, nonché di proteggere la vittima evitando la divulgazione di immagini o di contenuti lesivi ed altamente dannosi».

LA DROGA Per quanto riguarda il reato di spaccio di sostanze stupefacenti – in lieve decremento - «la maggior parte dei procedimenti ha riguardato fatti consumati nel territorio del brindisino, che registrano storicamente una maggiore presenza di frange deviate, dedite, soprattutto, allo spaccio di sostanze stupefacenti ed alla commissione di rapine, con una maggiore incidenza nei comuni dell’entroterra ed in quelli più vicini alla provincia barese: Francavilla Fontana, Mesagne, Erchie, Oria, Latiano, San Vito dei Normanni e Fasano». «Desta preoccupazione - si legge ancora - il consistente numero di segnalazioni concernenti casi di detenzione per uso personale e la sempre maggiore frequenza e precocità con cui i minori, spesso già nella fase della preadolescenza, iniziano a far uso di “droghe leggere” e di droghe pesanti tra cui la cocaina”.

UCRAINA L’attività della Procura ha avuto un ruolo fondamentale nell’emergenza umanitaria conseguente al conflitto in Ucraina, con l’arrivo di centinaia di minori.

«La drammaticità del conflitto e la fuga di massa dai territori bombardati - scrive il procuratore - hanno comportato, infatti, che molti bambini venissero affidati a soggetti estranei al nucleo familiare (conoscenti, conoscenti occasionali, responsabili di orfanotrofi, estranei ecc) pur di tentare la salvezza fuori dai confini nazionali, mentre i soggetti di sesso maschile delle famiglie ucraine riuscite a fuggire sono rimasti nei luoghi teatro di guerra. In altri casi, i minori sono giunti con le proprie madri o con le proprie sorelle o con altri familiari, non parenti stretti. Questo Ufficio, pertanto, si è trovato a dovere disciplinare, unitamente alle Forze dell’Ordine, al Tribunale per i Minorenni ed alle Autorità Amministrative coinvolte (ASL, Sindaci, Organizzazioni di Volontariato ecc), l’enorme flusso di migranti di nazionalità ucraina giunti nel nostro territorio, in modo da offrire la massima ospitalità possibile, un’accoglienza dignitosa e da regolamentare il fenomeno scongiurando arbitri ed abusi ( o l’inserimento dei profughi in ambiente non idoneo) e da favorirne un graduale inserimento comprensivo di assistenza sanitaria, scolastica, psicologica, sociale».

Dal 30 giugno 2022 al primo luglio 2023, la procura ha gestito il collocamento di ben 267 minori stranieri non accompagnati fra Lecce e Brindisi.

In forte ripresa l’attività di ispezione, da parte del procuratore o sei suoi sostituti, negli istituti per minori: in seguito è stata disposta la chiusura di due strutture educative a seguito delle «gravi carenze riscontrate cui è seguita la trasmissione di tutti gli atti agli organi competenti per le rispettive valutazioni».

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