LECCE - Bene Capodanno. Molto meno Natale ed Epifania. I numeri confermano le aspettative della vigilia, con gli operatori del comparto turistico-alberghiero che tracciano un bilancio dei flussi in città. Tutto come preventivato, dunque. Anche il picco al ribasso nei giorni antecedenti e successivi al Capodanno. Unico periodo, questo, che si salva – tenuto conto esclusivamente del periodo natalizio – registrando un boom di gruppi, specie italiani, in visita in città.
Allargando il cerchio, invece, dicembre sorride più dello scorso anno. Numeri in salita, quindi, a confronto con quanto registrato nello stesso periodo di un anno fa. Ma rimangono alcune criticità: in primis, evidenziano gli operatori, una programmazione pubblicizzata tardivamente per fare da traino al settore. In aggiunta a problemi atavici, tra tutti l’assenza di accordi di massima con le compagnie aeree per garantire una reale destagionalizzazione a partire dall’offerta di voli. Lo evidenzia Giancarlo De Venuto, direttore dell’Hilton Garden Inn e presidente di AssoHotel Confesercenti Lecce, tracciando un quadro dei numeri riferiti al turismo in città.
«A Lecce – dice - è andato molto bene il Capodanno e abbiamo chiuso dicembre con un totale superiore rispetto allo scorso anno. Il punto di debolezza si vede dal 18 in avanti quando la parabola, con l’eccezione del 31 e del primo, è in discesa. A Natale turismo zero, e l’epifania quasi zero. Ci sono stati tanti italiani, pochissimi stranieri. A gennaio, invece, c’è una morte totale, questo è un problema». Quanto alle criticità appunto, De Venuto evidenzia i due aspetti: una pubblicizzazione tardiva degli eventi e una riorganizzazione necessaria dell’Aeroporto del Salento.
«I problemi – afferma – ci sono: non c’è una programmazione e gli eventi sono resi pubblici last minute. Benissimo il concerto di Raf, ma se lo annunci cinque giorni prima, per intenderci, non ha alcun senso turistico. Poi c’è il problema dei voli. Esiste un reale sbilanciamento tra l’aeroporto del Salento e quello di Bari, e non c’è una politica strategica per destagionalizzare».
Conferma il quadro anche Graziana Giannetta, direttrice del Grand Hotel Tiziano e vicepresidente provinciale di Federalberghi. «I numeri di Natale – sostiene – sono bassi. A Capodanno ci siamo ripresi nettamente. Male l’epifania. Ma d’altronde siamo a ridosso del ritorno a scuola dei ragazzi e a lavoro degli adulti, quindi la gente tende a spostarsi di meno. Lacune – dice, in rapporto alle criticità - ci sono tante, ma ci sarà tempo per affrontarle nel corso dell’anno. È un nuovo inizio e bisogna approcciarsi bene».
In uscita invece si confermano le previsioni della vigilia. «In questo periodo – riferisce Stefania Mandurino, di Aidit Federturismo Confindustria – c’è stata una ripresa del turismo verso l’Oriente con la Thailandia e l’oceano Indiano. A Capodanno, poi, c’è stato il boom di Istanbul e delle capitali europee. I leccesi si sono spostati, nonostante le due guerre e la crisi dei consumi che spinge negli ultimi tempi a partire di meno».