LECCE - Un caso di bullismo a scuola, un istituto di istruzione superiore di un comune della provincia di Lecce, ha portato alla richiesta di trasferimento di un minore in un’altra scuola.
La vicenda risale a settembre, a inizio anno scolastico, e si è evoluta settimana dopo settimana fino i giorni scorsi. O meglio, l’epilogo arriva nell’anno scolastico in corso ma le violenze risalgono al primo anno.
La famiglia della vittima però, ha cercato di approfondire, vederci chiaro, comprendere la reale portata della situazione, anche alla luce del fatto che il ragazzo, nel timore di passare per bullizzato, fosse reticente a casa e confidasse nel passare del tempo con la speranza che le prevaricazioni del suo compagno potessero almeno attenuarsi. Ma così non è stato.
La vittima, che per facilità di scrittura chiamiamo Antonio (nome di fantasia, ndr ), ha 16 anni, è seguito da una insegnante di sostegno e anche il compagno che gli ha usato violenza ha difficoltà, monitorate da esperti.
Un dettaglio importante per capire anche la delicatezza ulteriore che questa storia richiede.
Allo stato attuale dei fatti Antonio è a casa da un mese, non vuol tornare a scuola dove nessun provvedimento è stato preso nonostante le segnalazioni dei genitori e un carteggio dettagliato tra loro e la dirigenza della scuola, tramite un legale, è seguito da uno psicanalista e dai suoi genitori.
Le vessazioni da parte del compagno erano già state rese note per le vie brevi, a inizio dell’anno scolastico in corso poi l’acme: Antonio è stato colpito con un calcio e con un pugno e ha dovuto fare ricorso alle cure mediche. Le ferite riportare sono state refertate. Più difficile invece dare la corretta portata delle ripercussioni psicologiche sul ragazzo, tanto più considerato che nonostante l’allarme dei familiari, il dialogo con i genitori dell’altro compagno e la richiesta di intervento alla dirigenza, la situazione è rimasta impantanata in un nulla di fatto.
Solo in queste ore, grazie all’insistenza della famiglia assistita dal legale, è arrivato l’ok dalla scuola di appartenenza, al trasferimento presso un altro istituto scolastico, con sede a Lecce, dove Antonio potrà ricominciare il suo percorso di studi, interrotto da circa un mese. Le lezioni per lui inizieranno non appena sarà individuato il docente di sostegno che potrà accompagnarlo fino alla fine dell’anno scolastico. «Non possiamo tacere o far passare queste storie come piccole schermaglie tra ragazzi, tanto più se si tratta di ragazzi speciali – il commento dei genitori di Antonio -. Prima di chiedere un intervento deciso abbiamo cercato di capire, appurare, per non creare inutili allarmismi. Che avrebbero causato danni, tanti quanti quelli causati dal minimizzare certi avvenimenti».