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Miasmi a Surbo e intorno alla masseria Trapanà, le proteste dei residenti

 
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Miasmi a Surbo e intorno alla masseria Trapanà, le proteste dei residenti

Attesa per l’esito dei rilievi Arpa: ieri, su richiesta di Pagliaro, il caso discusso in commissione Ambiente

Martedì 17 Ottobre 2023, 14:54

LECCE - «Lunedì prossimo in Commissione Ambiente conosceremo finalmente gli esiti del sopralluogo eseguito dall’Arpa tre settimane fa nell’impianto a biogas di Surbo. Ma già nell’audizione convocata su mia richiesta, abbiamo avuto prime risposte sui miasmi che infestano l’aria della zona di Masseria Trapanà, rendendola irrespirabile. Un’area vasta che interessa Surbo, Lecce e Trepuzzi, vicina alle marine di Lecce e a rilevante interesse turistico, costellata di masserie e strutture ricettive». È quanto fa sapere il consigliere regionale Paolo Pagliaro. «La costante puzza di bruciato, l’odore acre che pervade l’aria in particolari condizioni di vento - spiega -, costringendo i residenti a tenere le finestre serrate, è un problema non solo odorigeno. C’è preoccupazione per la natura di questi miasmi, e per questo c’è una richiesta pressante di individuare la fonte. Si teme una minaccia per l’ambientale e la salute pubblica».

«Al confronto in audizione c’erano il funzionari dell’Ufficio Ambiente della Regione e dell’Asl Lecce, c’erano il sindaco di Surbo Oronzo Trio ed il consigliere comunale di Trepuzzi Marco Pezzuto. Assente, invece, il Comune di Lecce, che ci auguriamo non voglia mancare alla prossima audizione convocata per lunedì prossimo, vista l’importanza e la delicatezza del tema - spiega ancora Pagliaro -. Come è emerso in audizione, queste emissioni – per quanto nauseabonde – non dovrebbero costituire un rischio per la salute. Ma creano un disagio forte e persistente. Giungono segnalazioni quotidiane da parte di cittadini e imprenditori turistici della zona, ormai al limite della sopportazione, e c’è grande imbarazzo nei confronti dei turisti ospiti. Concentrazione, qualità e tempo di esposizione sono i fattori da cui dipende la pericolosità delle emissioni, e su questo renderà conto l’Arpa nella sua relazione. A prescindere comunque dall’effettivo pericolo per ambiente e salute, il problema va risolto. Perché la salute non è solo assenza di malattia ma benessere, e dover convivere con nausea, mal di testa e bruciore in gola a causa dei miasmi, non è più sostenibile».

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