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Pandemia e post Covid, le pagelle agli ospedali leccesi: bene il «Fazzi» e Copertino

 
Maddalena Mongiò

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Maddalena Mongiò

Pandemia e post Covid, le pagelle agli ospedali leccesi: bene il «Fazzi» e Copertino

L’obiettivo dell’Associazione italiana ospedalità privata è quello di evidenziare come sono stati erogati in servizi nel corso della pandemia e come il sistema ha ripreso a funzionare dopo il biennio severo del Covid

Sabato 14 Ottobre 2023, 13:39

LECCE - Aiop dà le pagelle agli ospedali sulla base dei dati Agenas: tante ombre, poche luci sul funzionamento del sistema sanitario di Lecce e Brindisi. L’obiettivo dell’Associazione italiana ospedalità privata è quello di evidenziare come sono stati erogati in servizi nel corso della pandemia e come il sistema ha ripreso a funzionare dopo il biennio severo del Covid. Un’analisi che nelle intenzioni di Aiop deve servire all’assunzione di decisioni consapevoli, guidate dalle evidenze e dalle attività di monitoraggio. Certo il “Rapporto sulla qualità degli outcomes clinici negli ospedali italiani” dà lo spunto per conoscere nel dettaglio le performance delle strutture sanitarie pubbliche e anche di qualche realtà privata i cui dati sono resi pubblici. Relativamente all’area respiratoria, quella che è stata in primis investita dalla pandemia, i ricoveri negli ospedali pugliesi sono stati effettuati da 16 strutture pubbliche e 10 private. Nel pubblico solo una riporta livelli di qualità alti o molto alti, ma nessun ospedale del Leccese o del Brindisino può vantare la palma. L’81 per cento delle strutture pubbliche (13) presenta uno standard qualitativo basso sempre relativo all’area respiratoria. Stando ad Aiop nel privato accreditato, più della metà delle strutture è valutata con giudizi di massima qualità e solo 2 strutture presentano livelli di qualità bassa o molto bassa.

Promosse dal Pne, dunque, le case di cura private accreditate. Ma il parallelo con il sistema pubblico è alquanto ardito in quanto il privato accreditato non ha il pronto soccorso per cui si occupa di pazienti in elezione (ossia con ricoveri programmati) e non delle urgenze, al netto della casa di cura Città di Lecce che ha un protocollo con Asl Lecce per la gestione dei pazienti dell’area cardiocircolatoria per i quali garantisce alcuni turni in cui vengono effettuate angioplastiche e altre procedure salvavita. È del tutto evidente che la gestione di pazienti che non si trovano in uno stato di criticità massima è più agevole e la percentuale di esiti favorevole conseguentemente è più alta. E non solo. Il Pne (Programma Nazionale Esiti) è uno strumento di monitoraggio che Agenas produce ogni anno per conto del ministero della Salute e la valutazione oltre a criteri qualitativi (indice di mortalità, ad esempio) viene espressa anche su dati numerici partendo dal presupposto che una casistica più elevata favorisca un miglior esito in quanto i medici sono più “allenati”. Non vengono considerate, innanzitutto, le condizioni di partenza: carenza di personale, attrezzature disponibili, condizioni cliniche del paziente all’arrivo in ospedale e quindi la “pagella” non dà conto solo della bravura e della valenza dei medici che operano nelle strutture sanitarie del Salento, perché sui giudizi negativi pesano anche aspetti logistici e organizzativi. Se è utile che il sistema sanitario sia valutato, come accade anche per le università, ancor più utile sarebbe valutare le condizioni in cui operano gli ospedali pubblici e quindi mettere la politica di fronte alle sue responsabilità.

Se sul sistema respiratorio gli ospedali hanno fatto flop, guardando il bicchiere mezzo pieno al “Vito Fazzi” di Lecce nelle aree dell’eccellenza si situa il sistema Cardiocircolatorio e Chirurgia per la brevità del ricovero a seguito di colecistectomia. Ospedale di Copertino risulta eccellente per numero di interventi di colecistectomia laparascopica, e ha un giudizio Alto per la mortalità a 30 giorni dopo un ictus. Ospedale di Galatina. Nel caso di questo nosocomio le discipline non sono state rilevate in quanto è stato convertito perlopiù alla cura del Covid, ma comunque toppa sulla Chirurgia generale con un giudizio Molto basso. Ospedale di Casarano. Eccellente per il numero di interventi chirurgici di colecistectomia laparascopica e giudizio Alto per la mortalità a 30 giorni dopo l’ictus. Ospedale di Gallipoli. Eccellente l’esito della mortalità a 30 giorni dopo un infarto miocardico acuto e Alto il giudizio per la mortalità a 30 giorni da un intervento per tumore al colon. Ospedale di Tricase. Due aree di eccellenza e quattro con giudizio Alto. Il resto delle voci, per tutti gli ospedali oscilla da un giudizio Medio a uno Molto basso.

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