LECCE - Ne ha passate di tutti i colori, fino a quando non ha trovato il coraggio della denuncia. Brutali aggressioni, ma anche abusi sessuali di ogni tipo. Tutto questo è contenuto nella denuncia presentata contro un 53enne leccese a cui è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini, in cui si ipotizzano le accuse di maltrattamenti in famiglia, furto aggravato e uso indebito di strumenti di pagamento. Per lui, lo scorso aprile, era anche scattato l’arresto, misura poi alleggerita con il divieto di avvicinamento alla persona offesa, dopo l’udienza di convalida.
Difeso dall’avvocato Paolo Cantelmo, aveva respinto le accuse anche grazie al deposito di una documentazione medica con cui attestava che lesioni riportate risultavano frutto di atti di autolesionismo perché la donna, una badante originaria di un paese dell’est, soffrirebbe di crisi epilettiche.
I guai erano cominciati dopo l’ultimo episodio avvenuto il 4 aprile, quando intervenne la Polizia che in casa trovò la donna con uno zigomo gonfio. In Questura, poi, raccontò una lunga storia di aggressioni e abusi, affermando anche di essere stata rinchiusa a casa e privata del cellulare. E ancora, picchiata e abusata e persino minacciata al fine di prostituirsi. Come se non bastasse, la donna avrebbe anche raccontato del furto con cui l’indagato si sarebbe impossessato della sua carta PostePay (rilevando anche il codice, scritto su un biglietto), prosciugandole il conto con prelievi fino a 2mila euro.