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Blitz nel Salento, in carcere il presunto clan della Scu in affari di droga. Coinvolto un finanziere

 
Redazione online

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Blitz nel Salento, in carcere il presunto clan della Scu in affari di droga

I carabinieri del Ros stanno eseguendo 16 arresti per traffico di droga e autoriciclaggio. Le persone coinvolte apparterebbero al clan mafioso Politi

Lunedì 15 Maggio 2023, 07:55

14:49

LECCE - Traffico di droga e autoriciclaggio: scacco al clan della Sacra corona unita. Coinvolto anche un Finanziere.

Il blitz dei carabinieri del Ros è iniziata alle prime ore dell'alba. Stanno eseguendo 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Lecce su richiesta della Procura distrettuale antimafia.

I sedici arrestati, presunti appartenenti al clan Polito, che ha le sue ramificazioni nella parte orientale della provincia di Lecce, sono accusati di associazione di tipo mafioso, traffico di droga, vendita, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio,  intestazione fittizia di beni, detenzione e porto abusivo d'armi e munizioni, frode fiscale. 

Gli arresti sono stati eseguiti tra Lecce, Monteroni e Porto Cesareo.

Nell’ambito dell’operazione antimafia di questa mattina, i carabinieri del Ros di Lecce hanno arrestato anche altre due persone, tra cui un finanziere leccese in servizio presso il comando della Guardia di finanza di Brindisi.

Nel corso di una perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto circa cinque chili di cocaina e 300mila euro in contanti.

L’indagine che ha portato al blitz antimafia ha fatto emergere l’attività di riorganizzazione del clan Politi, dopo l'arresto del suo capoclan Saulle Politi.

A riorganizzare le fila sarebbe stato il 44enne Gabriele Tarantino che, detenuto ai domiciliari, ne avrebbe assunto la reggenza - secondo gli investigatori - curando l’affiliazione di nuovi membri dell’organizzazione e la definizione delle strategie criminali. Secondo le indagini avrebbe intrattenuto rapporti con le cosche della 'ndrangheta, curato gli approvvigionamenti di stupefacenti (cocaina, eroina, hashish e marijuana) destinati al mercato leccese, che avvenivano tramite fornitori operanti in Spagna o esponenti della cosca della 'ndrangheta Mammoliti. 

Il finanziere arrestato è il 44enne Gerardo Civino, di Monteroni (Lecce). Secondo quanto si legge nell’ordinanza del gip Laura Liguori, il finanziere custodiva gli stupefacenti all’interno della propria abitazione dove avvenivano anche il taglio e il confezionamento; poi fungeva da corriere trasportando la sostanza di cui valutava anche la qualità; provvedeva alla lavorazione dell’eroina per la successiva vendita; e rivelava notizie di cui era a conoscenza in ragione del suo ufficio.

In particolare, Civino avrebbe rivelato ad alcuni degli indagati l’esistenza di intercettazioni in corso su traffici illeciti con l’Albania, e segnalato la presenza nel porto di militari della sua stessa compagnia. Inoltre avrebbe messo a disposizione un terreno dov'è stata allestita una coltivazione di marijuana. 

Il nome del finanziere arrestato in Salento, Gerardo Civino, compariva inizialmente tra le richieste di arresto avanzate al gip dalla Dda, ma la richiesta di arresto era stata respinta, insieme ad altre undici posizioni, dal giudice per le indagini preliminari Laura Liguori. L’arresto, però, è scattato ugualmente in flagranza questa mattina quando, durante una perquisizione domiciliare nel corso del blitz antimafia, sono stati rinvenuti circa cinque chili di cocaina e 300mila euro in contanti.

La Procura distrettuale antimafia, nella richiesta di arresto, aveva evidenziato il ruolo di 'corriere' di Civino, all’interno del gruppo sgominato nel blitz, «trasportando nei luoghi di occultamento la sostanza stupefacente acquistata, provvedendo lui stesso a valutare la qualità, alla lavorazione dell’eroina per la successiva vendita e al confezionamento, a rivelare notizie di cui era a conoscenza in ragione del suo ufficio, e dell’esistenza di attività di intercettazione in corso, funzionali ad eludere le investigazioni, e contribuendo all’attività di coltivazione dello stupefacente del tipo marijuana».

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