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Specchia, l’omicidio scaturito da una lite tra i due fratelli. Parola alla Procura

 
Vincenzo Sparviero

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Vincenzo Sparviero

Specchia, l’omicidio scaturito da una lite tra i due fratelli

Il cadavere di Vincenzo Scupola trovato in una cisterna: decisiva l’autopsia

Lunedì 27 Marzo 2023, 07:00

LECCE - Ha trascorso la sua prima notte in carcere Nicola Scupola, 70 anni di Specchia, accusato di aver ucciso il fratello Vincenzo (più grande di lui di nove anni), mettendo fine in modo tragico all’ennesimo litigio tra i due, che ormai da anni non si sopportavano più.

Motivi del contendere, come spesso accade nelle liti famigliari, questioni di interesse. In particolare, avendo due terreni confinanti, i fratelli Scupola avrebbero spesso litigato proprio per questioni legate a tali terreni.

Una vicenda, comunque, dai contorni ancora tutti da chiarire riguardo soprattutto la dinamica del tragico fatto di sangue e anche sull’esatto movente. Nicola Scupola, dopo essere stato a lungo interrogato, è finito in manette in stato di fermo che - a breve - potrebbe tramutarsi in arresto, non appena la sostituto procuratore Simona Rizzo avrà in mano quanto le serve per chiedere l’ordinanza di custodia cautelare. Difeso dagli avvocati Cristiano Olinas e Sergio Annesi, difficilmente Nicola Scupola potrà dimostrare che si sia trattato di un «incidente» o che magari non avesse alcuna intenzione di uccidere ma magari dare solo una «lezione» al fratello maggiore. Scupola, infatti, non ha confessato l’omicidio anche se ha ammesso di aver colpito il fratello con un bastone: circostanza, peraltro, in qualche modo avallata anche da alcune testimonianze.

Il vicino che ha chiamato i carabinieri, ad esempio, ha riferito di aver visto un uomo armato di bastone e un altro per terra, sollecitando subito l’intervento delle forze dell’ordine. I poliziotti al loro arrivo non hanno trovato sul posto Nicola Scupola, ma in una cisterna nell’agro di Specchia hanno invece trovato il cadavere del fratello. A quel punto, il principale indiziato era proprio l’agricoltore finito poi in manette, che - come si diceva - ha ammesso subito, alla presenza del magistrato e del dirigente di Polizia Salvatore Federico, la violenta lite avuta con il fratello e di aver colpito lo stesso con un bastone. Tuttavia, al momento, non è chiaro se la vittima sia stata gettata nel pozzo dal presunto omicida o se sia magari caduta in acqua dopo l’aggressione. Su questi elementi, Nicola Scupola non si sarebbe soffermato o - comunque - non ha inteso chiarire del tutto. Ora, si tratta anche di capire se le bastonate in testa si sia rivelate fatali per il fratello, come riscontrato da un primo esame del cadavere dal medico legale Alberto Tortorella. Solo l’autopsia potrà chiarire ogni aspetto di questa vicenda, magari insieme con le testimonianze raccolte dai poliziotti nei momenti immediatamente successivi al loro arrivo in quella zona di campagna.

Una lite banale, come tante tra proprietari di terreni confinanti. Nessuno avrebbe potuto immaginare, però, che i due fratelli potessero arrivare a tanto. Il fermato ha cercato di dimostrare si essere stato addirittura costretto a difendersi e per questa ragione avrebbe usato il bastone, trovato per caso in campagna.

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