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Lecce, nega davanti al giudice di avere un’amante e ora rischia il processo

 
Vincenzo Sparviero

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Vincenzo Sparviero

sede tribunale di Lecce

La sede del tribunale di Lecce

Falsa testimonianza per agente penitenziario in servizio al carcere di Borgo San Nicola

Giovedì 26 Gennaio 2023, 13:29

LECCE - Voleva salvare la sua privacy. Mentire davanti al giudice, però, è un reato. Per questa ragione, un agente della Polizia penitenziaria in servizio al carcere di Borgo San Nicola è finito sotto inchiesta per aver negato di essere l’amante di una donna sposata che si stava separando dal marito. L’agente, infatti, stando alle accuse avrebbe dichiarato il falso in una deposizione proprio durante un procedimento di separazione tra la sua presunta amante e il marito di quest’ultima. Ora, per questo, risponde di falsa testimonianza.

A lui il sostituto procuratore Massimiliano Carducci ha fatto notificare un avviso di conclusione delle indagini. Ora ha venti giorni di tempo per raccontare la sua versione dei fatti al magistrato prima di un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio o - qualora dovesse dimostrare la sua buona fede - una richiesta di archiviazione del caso. Una vicenda penale, dunque, che riguarda una faccenda molto privata che era finita dinanzi ad un giudice civile. Sembra che l’agente penitenziario sia stato convocato come testimone davanti all’autorità giudiziaria nell’udienza del 7 marzo del 2022 nell’ambito di un giudizio civile avviato - come si diceva - per la separazione di una coppia.

Sentito sui capitoli di prova ammessi dal giudice, avrebbe detto il falso quando gli sarebbe stato chiesto se rispondesse al vero che in due occasioni avesse incontrato l’amante in campagna e in auto. L’amante in questione sarebbe stata la donna in fase di separazione. L’agente riferì di non conoscere la coppia, negando di aver incontrato la signora. Ammise di avere una moto e che a bordo ci sarebbe salita solo la moglie e non un’altra donna. Le sue dichiarazioni, però, sono state giudicate in netto contrasto con quanto riferito dalla presunta amante nel corso di un procedimento penale parallelo, nel quale la donna aveva riferito di averlo incontrato almeno un paio di volte, così come confermato dalle immagini fotografiche allegate alla querela, che li ritraevano: a bordo di un’automobile o di una moto. Per questa ragione, a carico dell’agente è scattata la denuncia penale. Difeso dall’avvocato Antonio Luceri, ora potrà chiedere di essere sentito ed eventualmente presentare una memoria difensiva.

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