LECCE - Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce hanno svolto 47 accertamenti nei confronti di altrettanti impianti di erogazione di carburante sull’intera provincia salentina, dopo il rincaro dei costi della benzina. Riscontrate violazioni nei confronti di 19 distributori stradali per omessa comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy dei prezzi praticati e per mancata esposizione dei prezzi per tipologia di erogazione.
Nei confronti di un gestore è stata ipotizzata la frode nell’esercizio del commercio, in quanto i campioni di diesel prelevati contenevano una quantità d’acqua tale da non soddisfare i requisiti minimi di qualità previsti dalla normativa di riferimento europea. Per tale motivo il rappresentante legale del distributore è stato denunciato.
Infine i finanzieri della Compagnia di Gallipoli hanno eseguito un controllo nei confronti di un automezzo che trasportava 17 contenitori di G.P.L., accertando la mancanza di regolare collaudo delle bombole. L'intervento all’interno di un deposito, tra l’altro non dichiarato al fisco, ha consentito di rilevare ulteriori 15 bombole piene (pari a 185 Kg di G.P.L.) e 26 bombole vuote per una capacità complessiva di accumulo di quasi 400 Kg, tutte prive dei requisiti minimi di sicurezza, nonché del relativo certificato di prevenzione incendi. Sono state sequestrate e il rappresentante legale della società è stato denunciato.