Copertino - C'è un unico indagato per la morte di Silvano Nestola, l'ex carabiniere di 45 anni, di Copertino, freddato a fucilate lo scorso 3 maggio, davanti al figlio di 11 anni, dopo aver cenato a casa della sorella.
La Procura ha chiuso le indagini e ritenuto che sia Michele Aportone, 70 anni, di San Donaci, l'unico responsabile della morte dell'ex militare. Chiesta l'archiviazione per la moglie dell'uomo, Rossella Manieri, di 62 anni: gli elementi a suo carico non sarebbero sufficienti a sostenerne la responsabilità in giudizio.
Secondo gli inquirenti Aportone avrebbe ucciso Nestola perchè non approvava la relazione sentimentale con la figlia, già separata. La sera del delitto si sarebbe nascosto tra la la vegetazione e atteso che Nestola uscisse di casa. La vittima si sarebbe accorto di lui e avrebbe detto al figlio di scappare. Poi gli spari: quattro colpi esplosi con un fucile da caccia che lo raggiunsero al fianco destro, all'addome e alla spalla. Fatale quello che gli recise l'arteria.
Aportone - sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti - avrebbe raggiunto la vittima utilizzando prima un furgone e poi uno scooter. Con quello, compiuto il delitto, sarebbe ritornato di nuovo verso il furgone su cui poi l'avrebbe caricato per disfarsene successivamente. Attualmente il 70enne è in carcere con l'accusa di omicidio e detenzione abusiva d'armi.