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Gallipoli, Parco Gondar dissequestrato: finito tutto in una bolla di sapone, le assoluzioni

 
Redazione online

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Parco Gondar Gallipoli

È questo l’esito del processo su Parco Gondar, dove il giudice ha anche disposto il dissequestro della struttura chiusa per abusivismo edilizio

Lunedì 26 Aprile 2021, 20:43

GALLIPOLI - Lo stop per abusi edilizi al Parco Gondar di Gallipoli scoppia come una bolla di sapone: assoluzione per diversi dei reati inizialmente ipotizzati e prescrizione dell'accusa di lottizzazione abusiva. È questo l’esito del processo su Parco Gondar, dove il giudice ha anche disposto il dissequestro della struttura.

Per Sergio Leone, 64enne di Taviano, all’epoca dei fatti, funzionario delegato alla firma, e Giuseppe Cataldi, 64 anni ex dirigente del Settore Urbanistico, assoluzione dal reato di falso ideologico. Assolti anche dall'ipotesi di invasione di terreni e deturpamento, realizzazione di opere abusive su demanio marittimo, contestate agli altri imputati. Per sopraggiunta prescrizione è venuto meno anche il reato di lottizzazione abusiva contestato a Ferruccio Errico, 37 anni di Gallipoli, amministratore della Gondar Srl e legale rappresentante della società «Sold Out»; Christian Scorrano, 38enne gallipolino, altro amministratore della srl; Antonio Ferilli, 60 anni; Mario Stefanelli, 66enne; Franco Ancora, 78enne tutti di Gallipoli; Sergio Leone e Giuseppe Cataldi, 64 anni.

Il pm Alessandro Prontera, nella requisitoria, aveva chiesto, oltre alla confisca del Parco, un anno di reclusione per tutti gli imputati per il reato di lottizzazione abusiva; 1 anno e 2 mesi di per Giuseppe Cataldi, per lottizzazione abusiva e falso.
Accuse cadute, come emerso dalla sentenza di ieri. Il sequestro di Parco Gondar, ad opera delle Fiamme Gialle, risale al marzo 2015. Nell’aprile del 2017, il sequestro bis, disposto dal gip Simona Panzera. La struttura, diventata negli anni un punto di riferimento per gli eventi estivi, nel lontano 1973 era costituita da due campi da tennis e da servizi accessori. Nel tempo si sarebbe ampliata fino ad occupare, in un’area sottoposta a particolari vincoli in quanto Zona a protezione speciale e Sito di interesse Comunitario, una superficie complessiva di circa quindicimila metri quadrati, di cui circa mille appartenenti al demanio marittimo, su cui sarebbero state realizzate diverse opere, tra cui una pizzeria, un palcoscenico, un bar con deposito, spogliatoi e servizi igienici.

Nel mese di maggio del 2017, però l’area concerti del Parco Gondar riaprì con la possibilità di organizzare 38 eventi lungo l’arco della stagione: la Procura in quell'occasione accolse l’istanza della difesa, disponendo il dissequestro con prescrizione, per “salvaguardare anche le esigenze imprenditoriali degli istanti e soprattutto quelle occupazionali del territorio”. Al termine della stagione estiva, furono nuovamente apposti i sigilli.

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