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UniSalento, incursione di hater al seminario online sui palestinesi

 
Piero Bacca

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Piero Bacca

UniSalento, incursione di hater al seminario online sui palestinesi

Il Rettore Pollice: «Contrasteremo l'odio»

Venerdì 04 Dicembre 2020, 09:48

Un’incursione piratesca sulla piattaforma online nel bel mezzo di un seminario su “La questione dei rifugiati palestinesi nel diritto internazionale”, organizzato dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università del Salento. Una deprecabile azione di “zoombombing” scatenata ad arte proprio mentre la relatrice Francesca Albanese - brillante salentina che ha lavorato per le Nazioni unite e che ora vive in Indonesia - presentava il suo volume dal titolo “Palestinian Refuges in international law”, realizzato assieme a Lex Takkenberg.
«Non ci era mai successo prima», fa sapere il professor Luigi Melica, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche di Unisalento. «Siamo andati avanti tranquillamente - racconta Melica - fino a quando non è stata presentata una slide in cui si faceva riferimento a degli accordi disattesi sulla cessione di alcuni territori ai palestinesi. A quel punto c’è stata un’intrusione estranea alla platea degli invitati, ed è partito il finimondo».

Sui monitor dei partecipanti, in corrispondenza della cartina che veniva illustrata, si sono materializzati disegni osceni, accompagnati da un’audio con una sequela di parolacce, imprecazioni ed epiteti offensivi anche all’indirizzo della relatrice. Almeno tre gli “hater” che si sarebbero sovrapposti disturbando il collegamento, fino a renderlo impossibile.
«Non c’è stato verso di continuare - spiega Melica - e così siamo stati costretti a sciogliere la riunione e ne abbiamo ricostituita una nuova con un altro link, facendo accedere gli invitati persona per persona. In qusto modo siamo riusciti a portarla a termine». Ma più di vent’anni fa, rammenta il docente, in occasione della consegna di borse di studio a studenti palestinesi organizzata dall’Isufi si verificò un attacco hacker che creò forte disagio.
«Ho chiesto al nostro responsabile informatico - riferisce Melica - di preparare il materiale utile e la registrazione perché Francesca Albanese possa procedere ad una denuncia attraverso la sua ambasciata. Oggi, molto più che in passato, abbiamo integrato la nostra offerta formativa con interventi esterni di esperti. Ma una cosa di questo genere in tanti anni non era mai accaduta».

Il rettore Fabio Pollice, di rientro a Lecce, esprime a nome della comunità accademica la più severa e ferma condanna per quanto accaduto nel corso del seminario con la partecipazione della dottoressa Albanese, alla quale voglio esprimere piena solidarietà. Non può esserci alcun dialogo - afferma - con chi questo dialogo non lo vuole cercare, né nel metodo né nel merito: massimo sarà il nostro impegno per il contrasto ai fenomeni di odio in rete, sia con ulteriori provvedimenti di carattere tecnico che con un sempre più intenso lavoro culturale. Ai colleghi del Dipartimento di Scienze giuridiche e al suo Direttore, professor Luigi Melica - aggiunge il rettore - esprimo la vicinanza dell’Ateneo, che appoggerà ogni azione volta a identificare e perseguire gli autori dell’attacco». Pollice fa sapere che valuterà con l’ufficio legale dell’Ateneo le eventuali azioni da intraprendere, ma sottolinea anche l’importanza dell’utilizzo di un sistema di piattaforme sicure per impedire in futuro tali, inaccettabili intrusioni. Infine, il rettore rivolge «un plauso alle associazioni Link Lecce - Coordinamento Universitario, Studenti Indipendenti - UDU Lecce, YouthMed - Youth Mediterranean Network, Reflect, Il ponte, Alterazione e Cooperativa Sociale commercio equo e solidale Lecce, che hanno voluto sottolineare l’urgenza di una presa di posizione forte contro l’episodio in particolare e i fenomeni di odio in rete in generale. L’Università del Salento è una comunità che si riconosce nella libera promozione della ricerca e della didattica come strumenti di sviluppo umano, di affermazione del pluralismo e di perseguimento delle pari dignità. In questa circostanza - conclude Pollice - vogliamo ribadire con forza la nostra adesione a questi valori».

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