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Lecce: rifiuti, annullato l’appalto aggiudicato a Ecotecnica-Axa

 
Pierangelo Tempesta

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Pierangelo Tempesta

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Una sentenza del Consiglio di Stato ha ravvisato irregolarità contributive

Martedì 07 Luglio 2020, 09:31

Lecce - Il Consiglio di Stato annulla l’aggiudicazione dell’appalto della raccolta dei rifiuti nei Comuni dell’Aro Lecce 2. Al raggruppamento Ecotecnica-Axa, quindi, potrebbe subentrare la Ciclat Trasporti Ambiente di Ravenna, terza classificata nella procedura di gara (la Tradeco, seconda classificata, nel frattempo è stata dichiarata fallita). Ma a rischio, proprio per via della sentenza, c’è anche l’appalto di Ugento.

Nei giorni scorsi i giudici della Quinta sezione di Palazzo Spada (presidente Francesco Caringella, estensore Raffaele Prosperi) si sono definitivamente pronunciati sul complesso procedimento che ha visto da un lato il raggruppamento temporaneo di imprese Ecotecnica-Axa (aggiudicatario dell’appalto dell’Aro Lecce 2, con capofila Melendugno) e dall’altro la Ciclat Trasporti Ambiente. Tra le diverse e complesse questioni esaminate sia dal Tar, sia dal Consiglio, c’è l’impugnazione da parte della Ciclat dell’aggiudicazione, per via di presunte irregolarità contributive a carico di Ecotecnica.

Ad essere interessati dalla sentenza sono i Comuni di Melendugno, Calimera, Caprarica, Castri, Cavallino, Lizzanello, San Cesario, San Donato, San Pietro in Lama e Vernole. La controversia ha riguardato l’omessa esclusione dalla gara di Ecotecnica, destinataria, da parte dell’Inps, di un invito alla regolarizzazione contributiva per irregolarità di consistente importo (pari ad oltre 500mila euro).

Le irregolarità riscontrate dall’Inps risalgono al mese di agosto 2017, quindi ad un periodo di tempo rilevante ai fini della gara d’appalto, poiché successivo al 13 aprile 2017, termine ultimo per la presentazione delle offerte. Anche se l’azienda aveva sanato la propria posizione in seguito all’invito alla regolarizzazione, per i giudici «non sono consentite regolarizzazioni postume della posizione previdenziale, dovendo l’impresa essere in regola con l’assolvimento degli obblighi previdenziali ed assistenziali fin dalla presentazione dell’offerta e conservare tale stato per tutta la durata della procedura di aggiudicazione e del rapporto con la stazione appaltante». Nella sentenza si legge ancora: «L’applicazione della regolarizzazione postuma finirebbe per consentire ad un’impresa di partecipare alla gara senza preoccuparsi dell’esistenza a proprio carico di una irregolarità contributiva, potendo essa confidare sulla possibilità di sanare il proprio inadempimento in caso di aggiudicazione e, dunque, a seconda della convenienza». L’Aro, dunque, secondo i giudici avrebbe dovuto escludere l’Ati capeggiata da Ecotecnica dalla procedura di gara. Da qui il respingimento del ricorso presentato al Consiglio di Stato dalla stessa Ati contro la sentenza di primo grado pronunciata dal Tar.

Nell’appalto per la raccolta dei rifiuti nell’Aro Lecce 2 ora dovrebbe subentrare l’Ati capeggiata dalla Ciclat. Ma tutto è ancora da decidere. Ecotecnica, infatti, ha diffidato l’Ambito a non assumere alcun atto in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, poiché è nelle sue intenzioni presentare un ricorso per revocazione con richiesta cautelare. La questione, dunque, è ancora lontana dall’essere risolta.

Come si diceva, la sentenza di Palazzo Spada mette a rischio pure l’appalto di Ugento, anche questo affidato ad Ecotecnica. L’articolo 18 del contratto tra azienda e Comune, infatti, tra i motivi di risoluzione riporta un esplicito riferimento al giudizio riguardante l’Aro Lecce 2: «Qualora all’esito del giudizio pendente dinanzi al Consiglio di Stato fosse acclarata con efficacia di giudicato l’irregolarità contributiva dell’Ati aggiudicataria per un periodo rilevante ai fini della procedura di gara espletata per l’affidamento del presente contratto d’appalto, la stazione appaltante, sussistendone i presupposti, si riserva di far valere la presente clausola al fine di dichiarare risolto di diritto il contratto».Si attendono, dunque, anche le mosse del Comune di Ugento e la verifica delle eventuali conseguenze della sentenza sull’appalto che regola la raccolta dei rifiuti nel Comune messapico.

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