Nardò - È stata ritrovata ad Ostia Lido, dopo cinque giorni di ricerche incessanti, la giovane mamma di Nardò scomparsa nel nulla il 30 giugno a sera. Grande merito per come si è conclusa la vicenda va ai carabinieri che hanno saputo, con tatto e sensibilità, convincere la donna ad affidarsi ai militari.È stata una telefonata al marito, un operaio di Nardò, a rivelare agli investigatori che la donna era sul litorale laziale. Con quella chiamata la 29enne voleva rassicurare, evidentemente, il coniuge sulle sue condizioni di salute.
Quel numero, inatteso, comparso sul display del marito Giuseppe Russo, è stato poi richiamato dal luogotenente della locale stazione della Benemerita, Vito De Giorgi. Il comandante ha parlato a lungo con lei. L’ha rassicurata, tranquillizzata. Ha ascoltato la donna che si diceva preoccupata per i familiari, per i suoi bambini. Poi ha acquisito altre informazioni, come il fatto che la donna, di sera ed in preda alla tristezza per aver lasciato i propri cari, si fermasse a guardare il mare. Elementi che, insieme alla residenza dell’intestatario del cellulare preso in prestito per la chiamata, ha rivelato il luogo dove la giovane mamma si era rifugiata, Ostia Lido.
In seguito i carabinieri del luogo hanno accudito la signora Gianna, rifocillandola (ha riferito di non aver mangiato e dormito per giorni) prestandole assistenza psicologica. La «famiglia» dell’Arma, insomma, ha fatto scudo in attesa dell’arrivo del marito che la riporterà a Nardò. Gianna Broggio sarebbe arrivata a Ostia prendendo prima un taxi e poi salendo su un treno destinato a Roma. Da lì è arrivata nella località sul Tirreno. Appare evidente che ci sono ferite che andranno ad essere curate e rimarginate, prima su tutte quella che riguarda i motivi profondi che hanno portato la donna a questo abbandono del nido familiare dove, probabilmente, viveva un disagio che andrà indagato.