Il ritrovamento

A Porto Cesareo trovati 3 proiettili di artiglieria dell’ultima guerra

Redazione online

In una settimana di operazioni del Comsubin, il reparto di elite della Marina militare, tra Puglia, Sicilia e Sardegna sono stati neutralizzati 50 ordigni risalenti alla seconda guerra mondiale

LECCE -  In una settimana di operazioni del Comsubin, il reparto di elite della Marina militare, tra Puglia, Sicilia e Sardegna sono stati neutralizzati 50 ordigni risalenti alla seconda guerra mondiale.
In Puglia, a Porto Cesareo, i palombari della Marina hanno neutralizzato tre proiettili d’artiglieria da 75 millimetri. I palombari sono distaccati presso i nuclei Sminamento difesa antimezzi insidiosi (Sdai) di Augusta, La Maddalena e Taranto. E in Sicilia, a Marinella di Selinute sono stati bonificati 41 proiettili d’artiglieria a soli 2 metri di profondità ed a 30 metri dalla costa, ed a Trefontane sono state rimosse 1.000 munizioni da mitragliatrice da un relitto di un Piaggio P108, un aereo italiano dell’ultimo conflitto che si trovava a 34 metri di profondità.

Il nucleo di palombari è poi intervenuto a Cassibile per rimuovere dal fondo 4 bombe da mortaio ed una bomba a mano inglese, tutte a caricamento speciale. Questi particolari ordigni, non neutralizzabili in mare, hanno richiesto un’operazione congiunta con gli artificieri dell’Esercito del 4° reggimento Guastatori di Palermo.
In Sardegna, il Nucleo Sdai della Maddalena ha rimosso e distrutto una bomba d’aereo MK-4 da 500 libbre, rinvenuta negli scorsi giorni dai sommozzatori del Vigili del Fuoco a 35 metri di profondità a 5 miglia dall’ingresso del porto di Porto Torres.

La Marina militare ricorda «a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare».

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