Verso il voto

«Santini» elettorali per strada, a Lecce appello al senso civico

Emanuela Tommasi

Iniziano già a deturpare strade e piazze della città: l'appello alla civiltà

La campagna elettorale vera e propria deve ancora cominciare ma già nelle strade cominciano a notarsi alcuni effetti deleteri.
Proprio negli ultimi giorni, un po’ ovunque - sia in centro sia in zone più periferiche - strade e piazzette hanno cominciato a riempirsi di manifestini e cartoncini elettorali, abbandonati per strada, lungo i marciapiedi, nelle aiuole.
Situazioni che hanno fatto riflettere i cittadini, passanti o residenti che siano: se si comincia già da ora, cosa succederà nelle prossime settimane?


Così, qualcuno ha lanciato un appello al buon senso ed al rispetto dei luoghi e delle persone, giocando d’anticipo, per così dire, con l’obiettivo di prevenire un malcostume che non si riesce a rimuovere.
«Premesso che non intendo muovere alcuna accusa - dice Leo Ciccardi, portavoce dei cittadini attraverso il comitato popolare Nuova Rudiae - Ogni candidato gestisce come meglio crede la propria propaganda elettorale. Mi preme però sensibilizzare i candidati tutti, al di là dei colori politici, a voler consigliare coloro i quali fanno pubblicità distribuendo volantini e santini a non imbrattare le strade - è l’appello - alcune già sofferenti per il degrado vecchio e nuovo. Iniziamo da qui a migliorare la pulizia della città. Grazie a tutti davvero».


Ciccardi ha appurato la presenza non proprio consona di manifestini elettorali lungo le strade e i marciapiedi del suo quartiere ma, ribadisce la situazione rischia di diventare incresciosa anche altrove.
Infatti, nei giorni scorsi, anche lungo alcuni marciapiedi nonchè nelle aiuole del rione San Lazzaro - a pochi passi da piazza Mazzini - cominciavano a «fiorire» santini elettorali.
La responsabilità non è immediatamente attribuibile agli stessi candidati, è vero. E però vigilare per far sì che il materiale elettorale non diventi rifiuto abbandonato in strada può essere un ottimo inizio per la propaganda personale, soprattutto di civiltà.

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