Utilizzare le nanotecnologie per proteggere e conservare al meglio la statua di Sant'Oronzo di Lecce, in questi giorni sottoposta al restauro. È la proposta dell'ambasciatore emerito Unesco Ray Bondin, che sottolinea che un'azienda di Milano, la 4ward360, è pronta a farlo gratuitamente. «Le lamelle di rame - dichiara Bondin - presenti nell'opera soffrono molto gli agenti atmosferici. La soluzione proposta conserva la statua senza alterarne l'originalità». E l'architetto Maurizio De Vito, responsabile tecnico e scientifico di 4ward360, sottolinea: «Le nanotecnologie potrebbero intervenire con trattamenti idonei per conservare al meglio l’opera. Questo anche perché la statua rappresenta l’identità di Lecce e sarebbe opportuno tutelarla adeguatamente».
D'accordo con i vertici di 4ward360, l'ipotesi è di aprire una sede in Puglia, per favorire il recupero di beni in pietra leccese, o masserie, palazzi baronali, torri costiere. La speranza di De Vito è che le istituzioni comprendano il valore di queste applicazioni tecniche e vogliano scommettere su queste innovazioni per preservare i beni culturali.