GALLIPOLI«L’apertura del tratto di litoranea ristrutturato slitta di qualche giorno. Il motivo è da ricondurre alle condizioni meteorologiche caratterizzate dalla forte pioggia che non ha consentito di eseguire le opere di consolidamento del manto stradale. Si tratta della posa in opera della resina necessaria per l’ulteriore rifinitura del materiale stabilizzato, per il cui impiego duraturo sono necessarie adeguate condizioni dello sterrato».
E’ quanto ha dichiarato il indaco Stefano Minerva, al quale la Gazzetta ha chiesto di fare il punto sull’agognata apertura della nuova litoranea. La pavimentazione stradale, per altro, è una delle soluzioni progettuali - l’altra è quella delle lucine «segnapassi» - sulle quali è appuntata l’attenzione dei fruitori.
Soluzioni, va sottolineato, che sono rese obbligate dalla natura del finanziamento. I lavori, infatti, sono sì di riqualificazione, ma nell’ottica specifica della «rinaturalizzazione». Tale «lettura» dell’opera traspare dalle piazzuole di sosta pavimentate con conci di tufo a secco, dalle aiuole che saranno piantumate con specie vegetali autoctone e dalla sede stradale. Lo «sterrato stabilizzato» risponde al requisito di assicurare il drenaggio, ma è ritenuto carrabile se il transito sarà limitato, come previsto, ai mezzi di soccorso e pronto intervento.
La vigilanza sul rispetto della normativa compete alla Soprintendenza ai beni ambientali. Dalla quale proviene l’altra, anzidetta problematica: quella dell’illuminazione in un’area protetta che è anche sito d’interesse comunitario. L’amministrazione comunale aveva, in un primo momento, bloccato l’esecuzione delle lucine che, a distanza di 5 metri l’una dall’altra, disegnano il bordo della sede stradale. Hai poi deciso di fare terminare i lavori secondo le previsioni progettuali. Senza escludere, però, di riprendere il discorso sul binomio illuminazione-sicurezza proposto all’attenzione della prefettura già lo scorso anno. [g.a.]